Diritti umani

56 detenuti in sciopero della fame nel carcere di Edirne

56 detenuti, che hanno protestato perchè al leader dl PKK Öcalan non è stato permesso di incontrare la sua famiglia e i suoi avvocati, sono entrati in sciopero della fame. 56 persone, condannate o detenute in seguito all’accusa di “essere membro del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK)” nel carcere di Edirne di tipo F, sono entrate in sciopero della fame per protestare poichè al leader del PKK non è stato permesso di incontrare la sua famiglia e i suoi avvocati.

Il Co-presidente del Partito Democratico dei Popoli (HDP) Selahattin Demirtaş e il deputato Abdullah Zeydan sono detenuti nello stesso carcere. Lo sciopero della fame è giunto al 3° giorno, lo ha riferito Ünsal Yücel dell’agenzia stampa Doğan News Agency

Cosa è successo?

A Öcalan non è stato permesso di incontrare i suoi avvocati su base regolare dal 27 luglio 2011. Non gli è stato nemmeno permesso di incontrare la sua famiglia ed i conoscenti dal 5 aprile 2015. Öcalan si è incontrato con i membri del Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) il 28-29 aprile 2016.

Attivisti del Congresso della società democratica (DTK), del Congresso delle donne libere (KJA), di HDP, del Partito Democratico delle Regioni( BDP) e del Congresso democratico dei popoli (HDK) avevano avviato uno sciopero della fame.

Dopo che l’avvocato di Öcalan Mazlum Dinç ed il fratello Mehmet Öcalan si erano incontrati con Öcalan ad İmralı l’11 settembre 2016, avevano cessato lo sciopero della fame.

Anche Demirtaş era entrato in sciopero della fame

Il 30 marzo Demirtaş e Zeydan erano entrati in sciopero della fame “a causa delle pratiche illecite nella prigione di Edirne” ma non era stato adottato nessun provvedimento per mettere fine agli scioperi della fame”. Lo sciopero della fame portato avanti per 64 giorni dai detenuti o dai condannati nei casi del PKK e del Partito della libertà delle donne del Kurdistan (PAJK) si era concluso su richiesta della KCK il 19 aprile.

 

Edirne – BIA News Desk

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