Diritti umani

Prigionieri politici curdi minacciati dall’intelligence nel Rojhilat

Un prigioniero politico detenuto nella sezione minorile di del carcere centrale di Orumiyeh è stato interrogato e minacciato dall’Ufficio Speciale del Ministero per l’Intelligence.“Il 18 dicembre 2017, l’Ufficio Speciale del Ministero per l’Intelligence con sede nel carcere centrale di Orumiyeh ha convocato un prigioniero politico nel carcere minorile. Per via del suo rifiuto di andare nell’ufficio dell’intelligence, le autorità carcerarie lo hanno preso con la forza e la violenza”, ha riferito una fonte bene informata al Kurdistan Human Rights Network (KHRN).

“Dopo aver trasferito il prigioniero politico nell’ufficio dell’intelligence, il funzionario in servizio lo ha interrogato e minacciato che contro di lui sarebbe stato aperto un nuovo procedimento per propaganda contro il regime se dovesse continuare a recarsi nella 12° sezione (dove sono detenuti i prigionieri politici)”, ha aggiunto la fonte.

Secondo questa fonte, l’ dall’Ufficio di Intelligence del carcere di Orumiyeh ha ripetutamente convocato e minacciato una serie di prigionieri politici detenuti nella sezione comune nel corso degli ultimi anni per aver visitato la sezione dei prigionieri politici. Inoltre una serie di prigionieri politici sono stati trasferiti in altre carceri per ordine dell’Ufficio di Intelligence.

Kamran Jafari, un cittadino curdo di Orumiyeh, è stato arrestato nel 2015 e rilasciato su cauzione fino al processo dopo un mese in isolamento nel carcere di Orumiyeh. È stato condannato a 5 anni di carcere dalla Corte Rivoluzionaria (sezione 2) a Orumiyeh con l’accusa di aver agito contro la sicurezza nazionale. La condanna del prigioniero politico è stata ridotta a tre anni dalla Corte d’Appello di Orumiyeh.

Nell’aprile 2016, Kamran Jafari è stato trasferito nel carcere centrale di Orumiyeh per scontare la pena di 3 anni e ora è detenuto nella sezione minorile (sezione 13).

ANF

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