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Kurdistan

Gli accademici per la pace: “Non saremo parte di questo crimine”

Gli accademici turchi per la pace hanno tenuto una conferenza stampa per condividere il loro appello allo stato turco affinchè cessi gli attacchi sulle regioni turche.Gli accademici hanno annunciato che continueranno le loro attività parlamentari e internazionali fino a quando le loro richieste non saranno soddisfatte.

Mentre lo stato turco implementa lo stato di assedio e di coprifuoco contro le province del Kurdistan,gli accademici riuniti a Istanbul annunciano la loro opposizione alle gravi violazioni dei diritti nella regione.Alper Açık ha parlato a nome degli Accademici per la Pace all’Hotel Gönen a Taksim Istanbul.

“Lo stato turco sta effettivamente condannando i suoi cittadini alla fame a Sur, Silvan, Nusaybin, Cizre, Silopi e in molte altri quartieri e città nelle province curde attraverso l’utilizzo di coprifuochiche sono in corso da settimane.”ha affermato il comunicato. “Ha attaccato questi insediamenti con armi e equipaggiamenti pesanti che sarebbero mobilitati solo in tempo di guerra.Di conseguenza il diritto alla vita,alla libertà e alla sicurezza ed in particolare il divieto della tortura e dei maltrattamenti garantiti dalla costituzione e dalle convenzioni internazionali sono stati violati.”

Gli accademici hanno  chiesto che lo stato cessi immediatamente il massacro e  lo spostamento di persone della regione curda; che punisca i responsabili  di violazioni dei diritti umani;che risarcisca i cittadini danneggiati;e permetta osservatori nazionali e internazionali nella regione Gli accademici hanno chiesto al governo di consentire negoziati di pace che coinvolgano rappresentanti di una serie di segmenti della società, in cui gli accademici sono disposti a partecipare.

Alper ha annunciato che fino a quando la Turchia non riconosce queste rivendicazioni,gli accademici continueranno a contattare le persone fisiche nel parlamento turco e a livello internazionaleallo scopo di aumentare la consapevolezza della portata delle violazioni.

Secondo l’accademica Zeynep Kıvılcım 1,128 accademici di decine di università in Turchia,oltre agli accademici di molti altri paesi,hanno sottoscritto il comunicato.Lei ha osservato che lo stato ha intensificato la repressione nelle Università di Turchia parallelamente all’aumento di violenza nelle province curde.

“Continueremo a lottare,a organizzare e a rafforzare le nostre organizzazioni esistenti contro tutto questo.Difenderemo il diritto all’opposizione e alla resistenza,alla pace e alla trattativa con seminari e attività nelle università.Continueremo ad essere in solidarietà con i nostri colleghi e studenti che sono stati incarcerati per i loro pensieri “ha affermato Zeynep.

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