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Kurdistan

Da Kobanê appello urgente per aiuti

Nel 25° giorno di attacchi contro la città di Kobanê nel Kurdistan occidentale, Rojava, violenti scontri sono stanno continuando su tre fronti mentre i e le combattenti delle YPG/YPJ (Unità di Difesa del Popolo/delle Donne) stanno mettendo in atto una storica resistenza contro le bande che attaccano continuamente la città da tutti e tre i lati.

Nella terza settimana di attacchi intensificati contro Kobanê, le bande di ISIS negli ultimi giorni hanno iniziato a lanciare attacchi anche contro il valico di confine di Kobanê (Mürşitpınar). Viene riferito che le bande con questi attacchi mirano a integrare l’accerchiamento della città prima di fare un massacro contro la popolazione locale e a impedire l’accesso di aiuti umanitari in città.

Corrispondenti dell’agenzia stampa ANHA, Hawar, sul posto hanno riferito che i combattimenti tra i combattenti delle YPG e le bande di ISIS sono diventati più violenti a mezzogiorno di oggi.

Intensi scontri sul fronte est si sono diffusi verso sud, dove viene riferito che le bande si stanno preparando per una nuova ondata di attacchi. I corrispondenti riferiscono anche che le bande hanno concentrato i loro attacchi al valico di confine da questa mattina.

Secondo informazioni dei dirigenti del cantone di Kobanê, migliaia di civili in città si troveranno di fronte ad un imminente massacro se l’unico passaggio fuori città finirà sotto il controllo delle bande.

Il portavoce dell’amministrazione del cantone di Kobanê, Mahmud Beşar, ha detto che la popolazione resisterà fino alla fine, in ogni circostanza, osservando che alle migliaia di civili che si sono stabiliti in città di recente dopo l’evacuazione di villaggi per motivi di sicurezza,servono aiuti urgenti.

Sottolineando che i bisogni primari dei civili a Kobanê, che al momento è sotto embargo e assedio, non trovano risposte, Beşar ha chiesto urgenti aiuti umanitari dalle organizzazioni e istituzioni curde e internazionali.

Beşar ha affermato che; “Migliaia di persone sono venute nel centro della città dopo aver lasciato alle spalle tutto nei loro villaggi che sono stati costretti a lasciare per motivi di sicurezza. I bisogni primari della popolazione non hanno risposte per via del proseguire di embargo e assedio. I civili qui hanno bisogno di cibo, bevande, vestiti, medicinali e materiali per medicazioni e coperte.”

La popolazione di Kobanê continuerà la resistenza anche se dovesse restare senza acqua e cibo, ha sottolineato Beşar.

ANF 9 10 2014

 

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