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Interviste

Verso un’opposizione comune al regime iraniano

Dopo colloqui con diversi partiti nel Kurdistan orientale (Rojhilat) la co-presidente del Partito per una Vita Libera Kurdistan (PJAK) Zilan Maku dichiara: ” Vogliamo incontrarci con tutti i partiti nel Kurdistan orientale e formare un fronte democratico. Proseguiremo nel nostro impegno in questo senso.“

Maku afferma che la decisione per una tale opposizione comune nei territori curdi dell’Iran è una decisione assunta nel 5° congresso del partito. ” Abbiamo analizzato gli sviluppi più recenti nel Rojhilat e ci siamo consultati sul ruolo dello Stato iraniano nell’attuale caos in Medio Oriente e abbiamo parlato di quale politica debbano portare avanti i curdi in questo contesto“, così la co-presidente del PJAK.

Il nostro obiettivo è di formare un fronte popolare

Zilan Maku sottolinea che i curdi in una fase in cui i rapporti politici e geografici nella regione vengono ridiscussi devono seguire una linea politica comune e prosegue come segue:

“Senza dubbio ci troviamo in una fase straordinariamente importante. Si sviluppano nuovi rapporti di forza nel Medio Oriente. Noi, come popolazione del Rojhilat, vogliamo avere voce in capitolo in questa fase. Solo in questo modo possiamo sviluppare in Iran e nell’intera regione una volontà comune sulla base del nostro progetto democratico. Naturalmente a questo proposito sono responsabili tutti i partiti nel Kurdistan orientale, motivo per cui come PJAK il nostro obiettivo è di formare un fronte popolare comune con tutti i gruppi politici. Siamo la forza di opposizione propulsiva in Iran e insieme al Komala e il Partito Democratico Kurdistan-Iran (KDP-I) vogliamo costruire un’unità.“

Tutta la pluralità della regione deve diventare parte di questa alleanza

Maku prosegue dicendo che un sistema alternativo al regime autoritario iraniano deve includere tutta la pluralità dell’Iran. Un’alternativa si potrà realizzare solo se tutti i gruppi sociali si potranno organizzare in modo democratico.

“Attualmente tutti noi opponiamo resistenza sul nostro fronte. Questa forza dobbiamo unirla contro il regime iraniano. Perché il regime affronta tutti i gruppi con una violenza estrema. Le esecuzioni di oppositori nel Paese non hanno fine. Contemporaneamente il regime cerca di mettere la popolazione sotto il proprio controllo attraverso pressioni economiche e politiche“, afferma Maku.

La Co-presidente PJAK inoltre, oltre ai gruppi curdi chiama tutti i gruppi sociali a far parte di un tale fronte popolare: “Tutti i movimenti di sinistra, femministi ed ecologisti del Paese, l’intera molteplicità dell’Iran deve trovare posto in un’opposizione del genere.“

I nostri primi colloqui sono stati promettenti

Maku considera positivi i primi colloqui con i rappresentanti degli altri partiti politici nel Rojhilat. Su come si andrà avanti, spiega quanto segue: ” In tutti i gruppi era riconoscibile una sincerità decisa. Nel prossimo passo intendiamo costruire una commissione comune alla quale prendono parte tutti i gruppi di un fronte popolare comune che dovrà intervenire in caso di disaccordi tra i partiti. Consideriamo la frammentazione tra gruppi politici un problema, che naturalmente si rispecchia anche nella popolazione. Se ora come rappresentanti dei diversi partiti ci mettiamo insieme e agiamo insieme, questo porterà anche nella popolazione del Rojhilat una forte unione. Perché ciascun partito alla base dispone di una propria area di sostenitori. Solo attraverso il nostro incontro possiamo reagire a ogni possibile sviluppo nel Paese con una posizione forte.“

ANF

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