Connect with us

Hi, what are you looking for?

Retekurdistan.it
Retekurdistan.itRetekurdistan.it

Kurdistan

Processo per la morte di Tahir Elçi in ottobre

La 10a Corte d’Asse di Diyarbakir ha accettato l’atto di imputazione contro tre sospetti nel caso dell’avvocato per i diritti umani Tahir Elçi assassinato. Il processo inizia il 21 ottobre.Il Presidente dell’ordine degli avvocati di Diyarbakir (curdo: Amed) Tahir Elçi era stato assassinato a colpi di pistola il 28 novembre 2015 nel quartiere della città vecchia Sûr, durante una conferenza stampa in cui faceva appello alla pace a fronte dei coprifuoco e delle operazioni militari. Il governo ha attribuì preso la responsabilità dell’attentato al PKK che smentì una corresponsabilità. Dato che anche la raccolta delle prove e i pareri degli esperti erano insufficienti, l’ordine degli avvocati si rivolse al collettivo „Forensic Architecture“ dell’università Goldsmiths a Londra. In base a una ricostruzione 3-D dell’evento, il gruppo di ricercatori è stato in grado di individuare i sospetti nel caso dell’avvocato assassinato: tre poliziotti.

I tre e il membro delle YPS Uğur Yakışır, che nel giorno della morte di Elçi nelle immediate vicinanze del vicolo della città vecchia aveva sparato a due poliziotti, ora sono stati messi in stato d’accusa. La procura accusa i membri delle forze di sicurezza F.T., M.S. e S.T. di omicidio colposo e chiede una pena di sei anni, dato che la morte di Elçi sarebbe riconducibile a una „consapevole negligenza“. Per Yakışır, che nel 2016 ha raggiungo le zone di difesa di Medya in Kurdistan del sud e si è unito alla guerriglia, le autorità chiedono tre ergastoli e altri 45 anni di detenzione per „omicidio di Tahir Elçi“, „omicidio di due poliziotti“ e la „distruzione dell’unità e dell’integrità dello Stato“. E questo nonostante il fatto che è provato che Yakışır non ha sparato a Elçi.

Il tribunale ha già ordinato che i poliziotti sotto accusa parteciperanno al processo in ottobre attraverso il sistema di videoconferenza SEGBIS. Inoltre verrebbe ancora verificato se il processo per „motivi di sicurezza“ verrà celebrato a Amed o spostato in Turchia occidentale.

L’ordine degli avvocati di Diyarbakir e la Fondazione Tahir-Elçi criticano aspramente l’atto di imputazione che sarebbe basato su evidenti falsità e servirebbe solo a nasconderebbe la realtà e a consolidare la consapevolezza dell’impunità.

Fonte: ANF

5X1000 a UIKI Onlus

5 x Mille a
Ufficio di Informazione del Kurdistan In Italia Onlus
Codice Fiscale: 97165690583

IBAN: IBAN: IT89 F 02008 05209 000102651599
BIC/ SWIFT:UNCRITM1710

Potrebbero interessarti anche:

Turchia

Continua la protesta avviata dai prigionieri che chiedono “Libertà per Abdullah Öcalan e una soluzione al problema curdo”.  Le azioni dei prigionieri politici nelle...

Turchia

La deputata del partito DEM Pervin Buldan ha portato all’attenzione del parlamento il “Rapporto sull’impatto psicologico” “top secret”, trovato recentemente in un negozio di...

Opinioni e analisi

«Il contratto è il prodotto della partecipazione di tutta la società civile» Si chiama “Claw-Sword“, l’operazione delle forze militari turche colpevoli degli attacchi aerei...

Turchia

Il Comitato esecutivo centrale del partito DEM ha avvertito che gli attacchi contro gli operatori della stampa libera in Turchia e in Europa sono...