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Il KCK dichiara l’inattività a condizione di non essere attaccato

La Co-Presidenza del Consiglio Direttivo del KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan) ha rilasciato una dichiarazione attestante l’inattività, a condizione che nessun attacco sia effettuato contro il movimento, le persone e le forze della guerriglia curde.

Il comunicato ha affermato che questa decisione è stata presa in considerazione degli appelli per una tregua lanciati dentro e fuori dalla Turchia, con l’aggravarsi del conflitto e mentre l’AKP ricorre alla menzogna che il movimento curdo minaccia la sicurezza delle elezioni, perfino cercando di nascondere le cause della guerra che ha iniziato.

La dichiarazione del KCK ha affermato: “Durante questo processo, le nostre forze di guerriglia si asterranno dal condurre le azioni previste, non saranno impegnate in nessuna attività oltre a mantenere la loro attuale posizione, e non tenteranno in alcun modo di ostacolare o danneggiare l’esercizio di un’elezione giusta ed equa.”

KCK ha sottolineato che tutte le forze internazionali, gli stati e i circoli in Turchia, che hanno chiesto un cessate il fuoco in modo che le elezioni possano realizzarsi in un ambiente sano, devono seguire da vicino tale processo e svolgere il loro ruolo, manifestare la sensibilità necessaria e intervenire quando necessario.

“Al di là di ogni dubbio, le forze democratiche devono manifestare un atteggiamento democratico di fronte ad attacchi probabili che mirino alla volontà di autogoverno del nostro popolo in questo processo. Le forze della democrazia e il nostro popolo non devono permettere l’allentamento del processo e dello spirito di resistenza nell’eventualità di un attacco contro il popolo curdo.”

Il KCK ha riferito: “Le forze rivoluzionarie e democratiche della Turchia, e tutti coloro che hanno la responsabilità verso i popoli della Turchia devono vedere che la nostra attitudine è esclusivamente a servizio della democratizzazione, pace e stabilità della Turchia. Non sarà possibile raggiungere una pace duratura e una stabilità in Turchia finché tutti i principali problemi del paese, la questione curda in primo luogo, non siano stati risolti. Da questo punto di vista, tutte le forze rivoluzionarie e democratiche e tutti coloro che sono responsabili davanti ai popoli della Turchia deve compiere grandi sforzi e lottare al fine di portare la Turchia sul sentiero della democratizzazione, attraverso l’eliminazione delle politiche autoritarie, egemoniche e repressive. Non si porrebbe una soluzione duratura ai problemi se ci si aspettasse soltanto il sacrificio da parte nostra, in un ambiente in cui l’esistenza del nostro popolo non è riconosciuta e la sua libertà non è garantita.”

Il KCK ha affermato che il movimento curdo crede che l’accettazione dei risultati delle elezioni del 7 giugno e i progressi di queste vittorie creeranno sviluppi significativi per quanto riguarda la democratizzazione e la risoluzione di tutti i problemi della Turchia.

“A questo proposito, ci rivolgiamo a tutte le forze democratiche affinché manifestino chiaramente il loro orientamento al fine del raggiungimento della democratizzazione e di una soluzione permanente ai problemi”, ha dichiarato il KCK.

BEHDINAN – ANF

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