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Fermiamo l’operazione Claw-Lock

Il 17 aprile le forze militari turche hanno lanciato una nuova operazione militare chiamata Claw-Lock ad Avastin, Zap e Matina nella regione di Amedi nel Kurdistan iracheno.

Attualmente elicotteri stanno sorvolando la città di Deraluk e Shiladze, stanno bombardando le montagne circostanti. Da anni la popolazione civile nelle aree a nord del confine con il Kurdistan iracheno teme l’assalto militare della Turchia.

Prima di questa nuova operazione la Turchia ha bombardato cinquanta volte i villaggi di Shiladze, Deraluk e Kani Mase. Inoltre decine di soldati turchi si sono estesi con gli elicottero verso la montagna nell’area di Nerwa-Rekan. Negli ultimi anni la popolazione locale ha assistito a molti bombardamenti che hanno causato danni, morti e feriti per i quali non hanno mai ricevuto risarcimenti. Inoltre la violenza della Turchia sta causando danni psicologici, che vanno avanti da anni. Le famiglie che da generazioni vivono in queste zone sono costrette ad andarsene perché i villaggi sono sempre meno sicuri e questa precarietà rende impossibile avere una vita dignitosa. Tuttavia altre famiglie sono rimaste malgrado i timori e le difficoltà ad accedere alle loro terre per la coltivazione, stressate dai bombardamenti.

Come organizzazioni locali e internazionali abbiamo deciso di unirci a questa dichiarazione per condannare questa opprimente operazione militare delle forze turche. Siamo molto preoccupati per la sicurezza dei civili e per i danni all’ambiente che questi attacchi comportano.

Questa nuova operazione non è altro che un altro abuso sulla popolazione civile. Ecco perché chiediamo che i civili siano protetti da questa nuova operazione militare e che siano garantiti i diritti umani fondamentali e un equo compenso. Chiediamo inoltre alla comunità internazionale di monitorare ciò che sta accadendo lungo il confine del Kurdistan iracheno.

Esortiamo lo Stato turco a fermare immediatamente i bombardamenti. Chiediamo alla Turchia di usare la diplomazia e di avviare colloqui di pace per risolvere i loro conflitti con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Chiediamo al governo iracheno e al governo regionale del Kurdistan di adottare misure concrete per garantire la sicurezza dei propri cittadini.

Dall’Ucraina all’Afghanistan, dallo Yemen all’Iraq e molti altri, è tempo di fermare le guerre!

Se vuoi essere aggiornato sulla situazione e partecipare alla campagna puoi scrivere a: endcrossborderbombing@gmail.com

Iraqi Civil Society Solidarity Initiative

Iraqi Civil Society Solidarity Initiative (ICSSI) è impegnata a riunire la società civile irachena e internazionale attraverso azioni concrete per costruire insieme un altro Iraq, con pace e diritti umani per tutti.

5X1000 a UIKI Onlus

5 x Mille a
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