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Opinioni e analisi

Negoziati in stallo

Nessun progresso politico nei colloqui tra il Rojava e Damasco. La Turchia continua gli attacchiIn un centro culturale della città di Raqqa in Siria del nord, martedì si è conclusa la riunione annuale dell’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell’Est. Nei due giorni di conferenza sono stati analizzati gli sviluppi dello scorso anno e fissati gli obiettivi per il 2020. »Quando la Turchia ci ha attaccati, molte persone erano dell’idea che l’Amministrazione Autonoma e le Forze Democratiche della Siria (FDS) sarebbero state distrutte. Gli sviluppi tuttavia hanno mostrato che si è verificato l’esatto contrario. L’Amministrazione Autonoma e le FDS hanno dato prova della loro forza. Questo ha influenzato positivamente anche le nostre relazioni a livello internaizonale«, è stato il bilancio della dirigente politica curda Ilham Ehmed.

Per motivi di sicurezza i rappresentati dell’Amministrazione Autonoma non si sono riuniti a Ain Issa, l’effettiva capitale amministrativa della regione autonoma nota anche come Rojava. Perché gli attacchi dell’esercito turco continuano nonostante una tregua pattuita in ottobre. Così all’inizio della settimana in un attacco con droni nei pressi del villaggio Digurê sono state uccise tre persone e numerose altre sono rimaste ferite. In particolare la regione intorno a Ain Issa è nel mirino dei militari, dato che la Turchia vuole garantirsi il controllo sulla strategica autostrada M4 distante circa 30 chilometri dal confine, ma si dipana all’interno del Paese parallelamente al confine stesso. »La presunta tregua viene violata dal giorno della sua proclamazione«, hanno quindi messo in guardia le FDS.

Mentre le FDS e l’esercito siriano a seguito di un accordo sulla comune difesa del Paese collaborano militarmente contro gli attacchi turchi, finora non ci sono progressi politici tra il Rojava e Damasco. I colloqui sarebbero senza risultati perché il governo siriano resta »arroccatto su idee obsolete« e rifiuta nettamente i diritti di autonomia, ha lamentato l’Amministrazione Autonoma nella sua riunione annuale. »Ci sono determinati colloqui tra noi e la Russia così come tra la Siria e la Russia. Ma la Siria non vuole condurre colloqui con l’Amministrazione Autonoma del Rojava«, ha dichiarato Salih Muslim, l’ex Presidente del Partito dell’Unione Democratica (PYD) martedì all’emittente curdo-irachena Rudaw. Tuttavia il governo siriano sarebbe indeboliti dall’assassinio del generale iraniano Qassem Soleimani che era considerato sostenitore centrale di Damasco. »Forze ora rinunceranno al loro atteggiamento irremovibile nei confronti dell’Amministrazione Autonoma del Rojava e condurranno un dialogo diretto con noi«, ha detto Muslim mostrandosi moderatamente ottimista.

Intanto si delinea un prudente avvicinamento tra l’Amministrazione Autonoma del Rojava e il Consiglio Nazionale Curdo (ENKS), vicino al clan Barzani al potere nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. Dato che il valico di confine di Semalka tra l’Iraq del nord e la Siria del nord ormai serve come arteria per il Rojava, una migliore intesa con i seguaci di Barzani ha un significato strategico per l’Amministrazione della regione autonoma. Così ai partiti conservatori-nazionalisti riuniti nell’ENKS è stato permesso di riaprire uffici di partito in Rojava, anche se i loro iscritti finora ne boicottano le istituzioni e in alcuni casi hanno perfino preso parte a azioni di sabotaggio violente.

Su iniziativa del comandante generale delle FDS Mazlum Abdi ora è stata formata una commissione verità per chiarire il destino di migliaia di persone »sparite« nella confusione della guerra. Come prima azione, questa commissione ha avviato indagini sul destino di dieci componenti di spicco dell’ENKS che tra il 2012 e il 2019 sono »sparite« da diverse regioni del Rojava. »Fino al completo chiarimento della loro sorte, noi abbiamo la responsabilità giuridica«, hanno dichiarato le FDS. L’obiettivo sarebbe di individuare la verità e di creare giustizia. Questo sarebbe un primo passo per rimuovere differenze tra curdi e promuovere l’unità nazionale dei curdi della Siria.

di Nick Brauns

da junge Welt

https://www.jungewelt.de/artikel/370642.rojava-stockende-verhandlungen.html

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