Migliaia di persone oggi hanno partecipato alla manifestazione per la pace dell’HDP. La richiesta centrale era: „Una soluzione democratica per una pace dignitosa“.Nella metropoli Amed (Diyarbakir) il Partito Democratico dei Popoli (HDP) oggi ha dato l’avvio a maratona di manifestazioni in cinque città curde. Con le proteste con il motto „Una soluzione democratica per una pace dignitosa“ si vuole invitare il governo turco a tornare al tavolo dei negoziati per trovare una soluzione pacifica della questione curda.
Da quando l’HDP nel giugno 2015 è entrato in Parlamento come partito progressista e per la pace, il governo AKP sotto il capo di Stato Recep Tayyip Erdoğan punta di nuovo pesantemente sulla politica di annientamento e espulsione della popolazione curda. In questo Ankara non si limita solo ai „propri“ curdi. Nel Kurdistan occidentale/Rojava la Turchia lo scorso anno con l’aiuto degli jihadisti ha occupato il cantone di Efrîn nel nord della Siria. Migliaia di persone sono state uccise, innumerevoli ferite e deportate.
Nella regione di Xakurke nel Kurdistan del sud l’esercito turco cerca di legare territorio iracheno al proprio territorio statale. Nella follia dei sogni neo-ottomani quasi quotidianamente zone e regioni di insediamento civile, nei quali si sospetta la presenza della guerriglia, vengono bombardati all’aviazione turca. L’HDP chiede anche la fine immediata delle condizioni simili a una guerra e rifiuta le misure repressive che mirano alla repressione dell’opposizione turca e curda. La maratona di manifestazioni creata a questo scopo, è sostenuta da molti partiti e dal movimento sindacale.
Luogo della manifestazione simbolico
La piazza dove è stata iniziata l’odierna manifestazione di lancio rappresenta simbolicamente gli appelli per la pace dell’HDP che il governo non ha preso in considerazione. Nell’Istasyon Meydani nel quartiere centrale Bajarê Nû (Yenişehir) il 5 giugno 2018 durante una manifestazione elettorale dell’HDP ci sono state due esplosioni nelle quali hanno perso la vita cinque persone e altre 16 sono rimaste ferite. La scenografa e regista curda Lisa Çalan ad esempio, è sopravvissuta all’attentato, ma ha perso entrambe le gambe.
„Così non può continuare – O pace o libertà“
Complessivamente tre cortei con migliaia di persone sono sfilate gridando slogan nella piazza della manifestazione. Tra i partecipanti c’erano numerose persone delle vicine province di Şirnex (Şırnak), Mêrdîn (Mardin), Sêrt (Siirt), Êlih (Batman), Riha (Urfa) e Dîlok (Antep). Molti dei cartelli riguardavano la richiesta „No alla guerra“ e „parità dei diritti dei cittadini“, cori gridavano con forza slogan contro il fascismo istituzionalizzato. Inoltre ripetutamente la gente ha scandito slogan come „Così non si può continuare – O pace o libertà“, „Jin Jiyan Azadî“, „Il fascismo perderà, i popoli vinceranno“ e „Più società, più democrazia“.
Tra i molti oratori e oratrici numeros* rappresentanti di diversi partiti e della società civile. Si prevede che la manifestazione prosegua fino a tarda sera.
Fonte: ANF