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Siria

MSD: il Consiglio di sicurezza deve porre una soluzione politica in Siria per mettere fine alla tragedia della popolazione

Il Consiglio Democratico Siriano ha condannato le politiche di genocidio attuate dalla Turchia contro la popolazione siriana e la continuazione di queste politiche oggi ad Afrin, e ha chiesto alla comunità internazionale e alla organizzazioni dei diritti umani di rompere il silenzio e di non essere paretcipe dei crimini della Turchia assumendo un iniziativa reale.

Il testo della dichiarazione:

L’esercito turco continua ad occupare la città di Afrin e le sue campagne, approfittando del silenzio della comunità internazionale per i suoi crimini contro l’umanità e l’esistenza storica del popolo curdo in quest’area. Il piano del governo turco è di annientare la presenza  curda e cambiare la demografia dell’area. La Turchia ha iniziato il processo di insediamento delle famiglie di mercenari che stanno combattendo sotto il comando dell’esercito turco ritirandoli dai campi della Turchia, e distribuisce le case dei villaggi di Afrin dopo aver svuotato i villaggi curdi dalla loro popolazione a causa dei brutali bombardamenti con artiglieria pesante e aerei da guerra al fine di sostituirli e cambiare la natura demografica dell’area; recentemente è accaduto nel villaggio di Badina e 9 civili sono stati uccisi.

Pertanto, invitiamo la popolazione di Afrin a rimanere il più possibile nelle loro terre e nei loro villaggi villaggi e non a lasciare le loro case e a chiedere a tutte le persone che sono state costrette a lasciare le loro case di tornare il prima possibile, specialmente nelle zone in cui sono meno esposti al rischio. Esortiamo le persone a fare proprio appello per contrastare i tentativi turchi di svuotare Afrin dalla popolazione curda.

Noi del Consiglio Democratico siriano condanniamo fermamente le politiche di genocidio che la Turchia ha storicamente commesso contro il popolo curdo e la continuità di queste politiche oggi ad Afrin. Facciamo appello alle comunità internazionale e alle organizzazioni  per i diritti umani a rompere il silenzio e non partecipare ai crimini della Turchia adottando una soluzione e condanniamo fermamente il deterioramento della situazione umanitaria nella regione orientale di Ghouta, la quale è sotto assedio a causa dell’incapacità internazionale di attuare la Risoluzione 2401 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che stabilisce l’inizio della tregua che comprende tutto il territorio siriano, ed è probabile che sia vero che ci sia uno scambio pagato dalle popolazioni di Ghouta e di Afrin.

Invitiamo inoltre il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a rispettare le sue risoluzioni e ad attuarle al più presto, soprattutto per quanto riguarda la recente risoluzione 2401. “” Sosteniamo il raggiungimento di una soluzione politica in Siria che porrà fine alla tragedia del popolo siriano e ponga solide basi per trovare soluzioni adeguate per la convivenza tra tutte le componenti del popolo siriano e le loro forze politiche.

(H/S)

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