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Rappresentanti della comunità curda incontrano Tommaso Fattori

Consegnato un dossier su quanto sta accadendo in quei territori -Oltre 80mila persone arrestate negli ultimi mesi in Turchia. Oltre 110mila nel solo settore pubblico sono state licenziate o arrestate. Solo negli ultimi giorni sono finiti in carcere i responsabili più importanti della sinistra curda e turca, esponenti del Partito democratico dei popoli (HDP), unico all’opposizione. Tra di loro sindaci, eletti nei vari consigli, militanti e 12 parlamentari. Arrestati anche 130 giornalisti, con 170 organi di stampa chiusi. Vero e proprio stato di guerra nel sud est curdo, con repressione durissima di chi protesta.

Si calcola che un milione di persone sia stato colpito dal regime dei coprifuochi. Queste le denunce al centro del dossier consegnato questa sera al presidente della Commissione istituzionale per le politiche europee e gli affari internazionali, Tommaso Fattori, da alcuni rappresentanti della comunità curda in Toscana. Obbiettivo: informare la comunità regionale e rompere il silenzio che pesa come un macigno intorno a queste vicende. “E’ una situazione inaccettabile, a pochi passi da noi, che l’Europa sembra non voler vedere – ha commentato il presidente Fattori – C’è tutto il mio impegno per portare quanto sta accadendo  all’attenzione della Commissione e del Consiglio. C’è molta retorica sull’Isis, ma se ce qualcuno che sta lottando davvero contro il Califfato, questo è il popolo curdo”.

Sono stati molti gli elementi di riflessione che Alican Yildiz, presidente MezzaLuna Rossa Kurdistan Italia, Erdal Karabey dell’Associazione culturale Kurdistan – Comunità curda Valdera, Martina Bianchi e Giulia Chiarini del coordinamento toscano per il Kurdistan (Ctr). Non ultimi gli aspetti legati al fenomeno migratorio. “Il Rojawa è diventato terra di accoglienza per le centinaia di migliaia di rifugiati interni, siriani in fuga da Aleppo, da Racca, che così non tentano la traversata del Mediterraneo – ha sottolineato Martina Bianchi – ma anche di rifugiati esterni, come le migliaia di persone che scappano da Mosul. Dove credete andranno se non vengono tutelati e accolti dal popolo curdo?”.

Fonte: Gonews

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