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Diritti umani

Hurşit: oggi sono vivo grazie a chi ha lottato per me

Kirkuk – Il dirigente provinciale del DBP di , che è stato disperso per mesi ha rilasciato una dichiarazione stampa. Nella dichiarazione ha dichiarato che si è cercato di giustiziarlo da parte dei corpi speciali della polizia. Hurşit ha affermato che è stato tenuto in detenzione per 13 giorni. “Se oggi sono vivo è sicuramente grazie a coloro che hanno chiesto dove ero”.

Il dirigente del Partito Democratico delle Regioni (DBP) Hurşit Külter, che risultato disperso dal 27 maggio, oggi ha rilasciato una dichiarazione a Kirkuk. Hurşit ha ringraziato la gente che a portato avanti la campagna per la sua sicurezza per mesi e ha detto: “Io sinceramente mi scuso con tutti quelli che hanno lottato per me per aver fatto questo annuncio così tardi. Ma deve essere noto che è la prima volta che ho la possibilità di fare tale annuncio. Perchè le condizioni a cui ero sottoposto no erano adatte per rilasciare una dichiarazione.”

Sono stato arrestato il 27 maggio

Külter ha dichiarato che è stato arrestato il 27 maggio durante la resistenza dell’autogoverno a Şırnak ed è stato tenuto in detenzione per 13 giorni e ha affermato: “Mi hanno tenuto in uno scantinato da qualche parte per 13 giorni. Hanno utilizzato tecniche acute di tortura fisica e psicologica su di me. Hanno costantemente cercato di costringermi a fare la spia per loro. Mi avevano detto: Esci e rilascia dichiarazioni contro l’autogoverno. Corpi speciali della polizia hanno fatto tutto questo, e parlavano costantemente di giustiziarmi durante la mia detenzione. Qualche volta li ho sentiti parlare tra di loro dicendo: ” Permetteteci di ucciderlo prima che otteniamo quello che vogliamo”.

Sarei stato ucciso se l’opinione pubblica non avesse reagito

Hurşit ha dichiarato che non stato giustiziato durante la detenzione a causa della forte reazione dell’opinione pubblica e ha affermato: “Stavano parlando tra di loro e ho sentito loro dire “Adesso lui è sotto i riflettori, aspettiamo un pò, la protesta morira e allora noi lo uccideremo”
.
Mi sono nascosto in città

Hurşit ha dichiarato che quando è stato trasferito in un piano superiore dello scantinato, ha incominciato a guardare per una via di fuga ed è fuggito quando ne ha avuto la possibilità: “Dopo che lo lascito l’edificio, avevano notato che ero andato. Volevano spararmi alla schiena, ma ho corso e sono fuggito. Dopo essere uscito ho cercato il modo di contattare la mia famiglia o la stampa, ma no ho trovato il modo. Per circa 40 giorni mi sono nascosto in abitazioni evacuate. Allora sono andato con alcuni resistenti e sono uscito dalla città. Poi con un pò di aiuto sono stato in grado di arrivare qui con un viaggio lungo di due mesi. Per la sicurezza di coloro che mi hanno aiutato, desidero non rivelare le loro identità. on ho raccontato a nessuno chi ero prima di arrivare qui. Adesso sto rilasciando questa dichiarazione alla stampa, dopo essermi sentito completamente  sicuro e protetto”.

Oggi sono vivo grazie a coloro che hanno lottato per me

Hurşit ha ringraziato tutte le organizzazioni nazionali e internazionali che hanno lottato per me e ha detto: ” Voglio ringraziare le Madri del Sabato, le Madri della Pace e tutte le organizzazioni che hanno lottato per portare alla luce chello che mi stava succedendo, Se sono vivo oggi, è sicuramente grazie a quelli che hanno lottato.

Continuerò la lotta

Hurşit ha osservato che continuerà la lotta per la libertà ovunque come ha fatto in passato, e che ha pensato la necessità di rlasciare tale dichiarazione per il dovere morale degli avvenimenti e che condividerà maggiori informazioni più tardi, quando necessario.

(dk/gd)

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