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9 ottobre! Una giornata nera per i curdi di tutto il mondo, Abdullah Öcalan leader del movimento curdo si trova in carcere da 18 anni

Il 9 ottobre 1999, Abdullah Öcalan, il più importante rappresentante politico delle curde e dei curdi è stato costretto a lasciare il Medio Oriente da un’alleanza regionale e internazionale della quale era parte anche l’Europa. Ne è seguita un’odissea per tutto il mondo che nel febbraio 1999 è finita con la sua deportazione dal Kenya in Turchia in violazione del diritto internazionale. Da allora Öcalan si trova in una condizione di durissimo isolamento nel carcere sull’isola di Imrali.

Grazie ad un ampia iniziativa del movimento curdo e di altri importanti sviluppi, lo Stato turco verso la fine del 2012 è stato costretto a riaprire una trattativa con Öcalan. Ne è seguito un processo negoziale durato quasi tre anni,che ha suscitato speranze in una soluzione stabile e duratura della questione curda e per la Pace in tutto il Medio Oriente.

Nonostante tutto questo,Recep Tayyip Erdoğan e il governo dell’AKP, interrompono brutalmente il processo di risoluzione democratica e trascinano la regione curda di Turchia in una nuova stagione di conflitto. Molte città nel sudest del paese vengono sottoposte a pesanti coprifuochi e allo stato di emergenza militare che ha comportato numerose vittime civili, la distruzione di interi quartieri, e lo spostamento forzato di centinaia di migliaia di persone.

La dura repressione seguita al tentativo di colpo di Stato ha ulteriormente aggravato la drammatica situazione democratica del paese. Una repressione che non ha risparmiato il mondo degli accademici e degli intellettuali ed in genere delle forze democratiche che hanno espresso un forte rifiuto del ritorno ad una concezione di guerra; gli attivisti e i politici curdi colpiti da numerosi arresti; 2.468 militanti e dirigenti del HDP e del Partito Democratico delle Regioni (DBP) incarcerati nel corso dell’ultimo anno.

Anche la volontà popolare espressa dal voto di milioni di elettori nella regione curda di Turchia viene cancellata dallo Stato turco. 18 co-sindaci delle municipalità curde sono stati rimossi dall’incarico per aver dichiarato l’autogoverno, e 24 municipalità gestite dal DBP confiscate designando amministratori fiduciari. Proprio in questi giorni il governo turco cerca di togliesi di mezzo tutti i mezzi di comunicazione che raccontano di questa feroce guerra in Turchia chiudendo 12 canali televisivi e 11 stazioni radio incluse IMC tv, un canale televisivo per bambini Zarok TV, un canale alevita TV10 e Jiyan TV, il primo e unico canale in Turchia in dialetto Zazaki.

Ocalan è un intellettuale e un combattente per la libertà e ha guidato il movimento curdo per maggiori diritti politici. Ha diretto e riformulato la lotta curda da una lotta per uno Stato nazione indipendente per i curdi nell’attuale rivendicazione del Confederalismo Democratico, è basato su parità di genere, ecologia e democrazia dal basso.

È vitale che il sostegno e l’attenzione per Öcalan e il movimento curdo aumenti in tutta Europa e nel mondo. Nell’aprile 2016 il movimento sindacale nel Regno Unito ha avviato una campagna a sostegno a Öcalan. In Italia sono diversi i comuni che hanno conferito la cittadinanza onoraria al presidente Abdullah Öcalan, a riconoscimento del suo impegno per la liberazione del popolo curdo e per la pace in Medio Oriente e del legittimo ruolo di rappresentanza sancito da milioni di firme raccolte tra i curdi in Europa e nel mondo.

È ampiamente riconosciuto che non ci può essere un vero processo di pace tra lo Stato turco e il popolo curdo mentre il leader curdo è incarcerato, in isolamento e gli viene negata qualsiasi forma di comunicazione con l’esterno.

Vi invitiamo di fare pressione sul governo italiano perché non sia complice dei vergognosi attacchi contro il popolo curdo e la società civile in Turchia.

 

La repressione deve finire!
La democrazia turca va sostenuta!
Öcalan deve essere liberato!

 

Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia-UIKI Onlus

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