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Diritti umani

Lo Stato turco utilizza le scuole per un genocidio culturale

Il Comitato educazione dell’Unione delle Comunità del Kurdistan ( KCK ), mentre inizia il nuovo anno scolastico, ha rilasciato una dichiarazione chiedendo alla popolazione curda in Turchia di protestare contro le politiche educative e culturali dello Stato turco, che afferma ,stanno assimilando i ragazzini curdi.

Lo Stato turco utilizza le scuole per un genocidio culturale

La dichiarazione dell’organizzazione curda ha criticato la recente sopensione di 11.000 insegnanti e ha dichiarato che c’è un genocidio imposto ai curdi. Lo Stato curdo sta utilizzando le scuole come postazioni militari dove viene imposto il genocidio fisico e culturale  viene imposto ai curdi. L’alleanza tra il fascismo nero (MHP) ed il bianco (CHP) ed il verde (AKP) ha intensificato gli attacchi e l’ostilità contro i curdi e le forze democratiche. Incapace di tollerare le altre identità, si sono uniti per servire il razzismo dello Stato, il sistema fascista. La recente sospensione di 11.000 insegnati( curdi e filo curdi) serve a questa politica di genocidio culturale.

La lotta e la resistenza unica scelta

La dichiarazione della KCK ha affermato che gli ambienti curdi e democratici non hanno altra scelta che lottare e resistere contro gli attacchi dello Stato aggiungendo: “Abbiamo bisogno di vedere gli attacchi da parte delle forze occupanti (turche) some l’opportunità per costruire l’autonomia democratica; abbiamo bisogno di sbarazzarci del sistema educativo turco che mira al genocidio culturale e fisico e di sviluppare un nostro sistema educativo democratico. Il diritto ad una madrelingua (educazione in lingua curda) è un diritto fondamentale legittimo.”

Più di 11.000 insegnati appartenenti al filo curdo e di sinistra Sindacato dei lavoratori della scienza e dell’educazione (Egitim-Sen) sono stati recentemente sospesi senza una indagine per un presunto ” sostengo a organizzazione terrorista”. Sebbene sia legale per la legge aprire scuole private di lingua curda in Turchia, molte scuole sono state chiuse in passato con il prestesto di combattere il separatismo. Partiti filo curdi come HDP  e il DBP chiedono che la lingua curda venga riconosciuta costituzionalmente come seconda lingua del paese.

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