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A journalist of pro-Kurdish Ozgur Gundem gives an interview to a German TV channel at their newsroom before a protest against the arrest of three prominent campaigners for press freedom, in front of the pro-Kurdish Ozgur Gundem newspaper in central Istanbul, Turkey, June 21, 2016. REUTERS/Murad Sezer

Diritti umani

Özgür Gündem: Noi non ci pieghiamo !

Ozgur Gundem è stato pubblicato oggi, nonostante il divieto. Nell’edizione di oggi quello che segue è l’articolo del direttore: La sede principale del nostro giornale è stata perquisita ieri da un’operazione che ha superato quella condotta dai soldati golpisti su diverse stazioni televisive il 15 luglio.I nostri lavoratori sono stati percossi e posti in detenzione, tutte le nostre tutte le nostre scorte sono state saccheggiate.

Noi come Özgür Gündem abbiamo visto tali pratiche molte volte e abbiamo sopportato molti colpi nel nostro passato di 27 anni.Ci siamo trovati di fronte a pressioni di organizzazioni illegali che seguono lo Stato.Abbiamo visto i nostri uffici bombardati ed i nostri lavoratori assassinati.Siamo passati da questi con grandi conseguenze.Come giornale, questa è la seconda volta che ci troviamo davanti all’oppressione civile del governo golpista dell’AKP.

Il governo dell’ AKP il 21 dicembre del 2011 ha lanciato una guerra a tutto campo contro le popolazioni curde, e  a mezzanotte ha fatto irruzione nel nostro giornale per arrestare 46 lavoratori della stampa e li ha tenuti in ostaggio illegalmente .Mentre la pressione su di noi è diminuita a seguito del processo di soluzione,( la stampa della Procura in giornata aveva definito questa epoca come il “processo di archiviazione”), quest’archiviazione  ha cominciato ad aumentare ancora dopo che il portavoce dell’AKP Bülent Arınç ci ha definiti “macchina criminale”.

Noi siamo consapevoli che questa era è parte di un piano per distruggere il popolo curdo.Centinaia di sanzioni e di condanne sono state comminate e indagini/ e casi sono stati depositati contro di noi in questi giorni di violenza militare senza limiti, di pressione politica e di sfruttamento economico.i nostro co-direttori hanno ricevuto pene detentive.I nostri lavoratori sono stati minacciati con l’arresto.Abbiamo spinto in questo periodo difficile con il redattore capo nella campagna lanciata sulla vigilanza con persone consapevoli delle forze democratiche della Turchia e dei lavoratori della stampa.

Come risultato della nostra tradizione di resistenza e di questa grande solidarietà, l’AKP ha pensato che avrebbero potuto cambiare direzione e hanno cercato di ridurci al silenzio e di fermare la nostra stampa occupando ieri l’edificio del giornale.Ancora una volta oggi abbiamo riposto al potere politico autocrate, con il sostegno dei nostri amici, dei nostri compagni, e dei lavoratori della stampa che hanno amplificato la nostra voce con la News Watch “Il giornalismo non è un crimine” e la campagna di monitoraggio volontaria dei capo redattori “Non potete ridurci al silenzio!” come tornare al 22 dicembre 2011.I vostri predecessori i torturatori non potevano ridurci al silenzio e nemmeno voi potete.

Grazie a questi giorni straordinari, riteniamo nostro dovere ringraziare tutti gli amici e tutte le forze democratiche che hanno resistito ieri con noi, ed hanno protetto la libertà di stampa e di espressione e hanno mostrato spirito di solidarietà.Per respingere questo attacco al nostro giornale, facciamo appello a tutti gli amici a mostrare solidarietà e a tutti i nostri popoli a proteggere i loro giornali e la stampa libera.

Come abbiamo chiesto al processo del colpo di stato del 28 febbraio, quando i media islamisti sono stati ridotti al silenzio, oggi ripetiamo la nostra risoluta posizione contro i tentativi ed i colpi di stato.Anche noi resisteremo contro il colpo di stato dell’AKP. “Noi non rimaniamo in silenzio silenzio, non potete ridurci al silenzio. “

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