Connect with us

Hi, what are you looking for?

Retekurdistan.it
Retekurdistan.itRetekurdistan.it

Iniziative

SÎNOR (Confine). Kurdistan, immagini negate-Roma

Sabato 12 marzo alle ore 19:00 inaugura “SÎNOR (CONFINE). Kurdistan, immagini negate”, mostra collettiva di fotografi curdi a cura del Centro Culturale Curdo Ararat, la Rete Kurdistan Italia, WSP Photography. Sarà presente l’attivista Garip Siyabend Dunen.

Nella mostra sono esposte immagini delle città del Kurdistan Bakur (sud-est della Turchia) e del Rojava (nord della Siria). Sono i lavori di dodici giovani fotografi curdi, tra i tanti che in questi anni danno voce a ciò che sta succedendo nella loro terra in guerra.

sinor

Scatti che raccontano, da diverse angolazioni, una realtà da molti anni occultata dagli apparati di informazione internazionale, salvo rare e sporadiche occasioni. Un racconto esplicito, senza filtri, puntuale nella descrizione della realtà e mosso dall’urgenza di comunicarla ma che, allo stesso tempo, turba l’emotività attraverso sentimenti contrastanti. Da un lato la cupezza e la malinconia di macerie e città distrutte, dall’altro sorrisi, mani che si stringono, l’energia e la forza di chi mette in gioco il proprio corpo, fotografi compresi, per difendere la libertà di un popolo.

Obiettivi meccanici come parole assordanti di denuncia e dolore ma anche urla di determinazione e passione. Canti di lotta, di chi esiste e resiste.

 

Siria e Turchia sono oggi divise da un confine che ha permesso agli Stati di violare ripetutamente diritti e dignità, in nome di un’identità nazionale imposta, quasi fosse un vestito sotto cui nascondere tradizioni e costumi millenari. È un confine che tuttavia non ha impedito alle donne e agli uomini curdi di sentirsi un popolo unito nella lotta per democrazia, uguaglianza e giustizia.

 

La rielaborazione dei confini geopolitici imposta nell’area mediorientale dopo la prima Guerra Mondiale, ha innescato pericolose dinamiche conflittuali etniche, politiche e religiose. L’attuale guerra in Medio Oriente è frutto di questo processo: alcune delle città più antiche, patrimonio della cultura mesopotamica e dell’umanità, sono state distrutte; intere popolazioni massacrate e ridotte in povertà; la creazione di muri e fili spinati, prima inesistenti, hanno separato interi nuclei familiari.

Nonostante i tentativi di neutralizzazione fisica e culturale, i massacri e la divisione del territorio in quattro nazioni (Turchia, Siria, Iraq e Iran), le popolazioni curde propongono una soluzione del conflitto mediorientale con altre prospettive: convivenza pacifica nel rispetto delle diversità, parità di genere, ecologia e autodifesa delle identità basate sulla condivisione dello stesso progetto sociale.

Le foto hanno la forza di gridare senza voce mostrando ciò che agli occhi comuni è negato.

La natura non conosce confini.

Fotografi in mostra: Shevin Mehemd Ali, Tumen Anli, Ferhat Arslan (ANF), Murat Bay,Garip Siyabend Dunen, İsmail Eskin (DiHA), Abdurahman Gök (Azadiya Welat),Zülküf Kisanak, Rojda Korkmaz, Özkan Küçük, Kadri Özkan (DiHA).

Si ringrazia Kerem Çelik.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

5X1000 a UIKI Onlus

5 x Mille a
Ufficio di Informazione del Kurdistan In Italia Onlus
Codice Fiscale: 97165690583

IBAN: IBAN: IT89 F 02008 05209 000102651599
BIC/ SWIFT:UNCRITM1710

Potrebbero interessarti anche:

Turchia

Nove giovani curdi a Mersin, nel sud della Turchia, sono stati formalmente arrestati per aver ballato una canzone curda e scandito slogan, evidenziando la...

Iniziative

10° Anniversario del Genocidio di Şengal. Sabato 3 agosto al CSOA La Strada- Roma    

Appelli

All’alba del 22 maggio scorso, durante una vasta operazione di polizia, Talip è stato arrestato con una serie di accuse infamanti e surreali. Attualmente...

Iniziative

Bologna – Il 2 luglio 2024, al  Botanique – Giardini di Filippo Re a Bologna, si terrà “Tempo di Speranza”, un evento dedicato all’autodeterminazione...