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Kurdistan

Ankara giura vendetta

Frangia curda rivendica l’attentato a Istanbul. Il partito di governo chiede la dittatura presidenziale in Parlamento-Nel doppio attentato davanti allo stadio della squadra calcistica turca Besiktas nel centro di Istanbul sabato sera sono rimaste uccise almeno 38 persone, tra cui 30 poliziotti. 155 persone sono state ferite, in parte in modo gravissimo. La prima detonazione è avvenuta un’ora e mezza dopo il fischio finale di una partita. Un’auto riempita di esplosivo si è diretta in modo mirato verso un bus della celere. Pochi secondi dopo un attentatore si è fatto saltare in aria in un’area di parcheggio di fronte allo stadio.

Domenica pomeriggio i Falchi per la Libertà del Kurdistan (TAK) sulla loro pagina web hanno rivendicato l’attacco. TAK secondo quando da loro stessi affermato, si sarebbe scissa dal Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) secondo loro troppo moderato.

Il Primo Ministro Binali Yildirim intanto aveva già dichiarato che non ci sarebbe alcun dubbio sulla responsabilità del PKK. Il Ministro dell’Interno Süleyman Soylu domenica durante i funerali di alcuni dei poliziotti uccisi nell’attacco ha giurato »vendetta« contro i “traditori”, che “vivono nelle montagne e nelle grotte come gli animali” – un’allusione alla guerriglia curda.

Ha minacciato anche coloro che cercano di scusare azioni del genere dai palchi per gli interventi, il Ministro dell’Interno rivolgendosi al Partito Democratico dei Popoli (HDP) di sinistra e filo-curdo. “Condanniamo questi attacchi nel modo più fermo. Siamo molto tristi e condividiamo il dolore”, aveva invece dichiarato quest’ultimo già sabato notte. Nei mesi scorsi migliaia di iscritti dell’HDP –presidenti, così come deputati e sindaci.

Solo un sistema presidenziale porterà stabilità alla Turchia, ha dichiarato su Internet Burhan Kuzu, deputato di Istanbul del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) al governo poco dopo gli attentati. Questo è stato ripreso domenica da diversi giornali vicini al governo. Poche ore prima degli attacchi, l’AKP aveva presentato al Parlamento la loro proposta elaborata insieme al Partito del Movimento Nazionale (MHP) fascista, di un disegno di legge di modifica costituzionale per la trasformazione della repubblica in una dittatura presidenziale.

“Il potere esecutivo compete al Presidente della Repubblica”, si dice nel disegno di legge tagliato su misura per Recep Tayyip Erdogan in persona. Così il capo dello Stato potrà governare per decreto senza interferenze da parte del Parlamento. Inoltre nominerà vicepresidenti, ministri e incarichi dirigenti nel pubblico impiego, nonché la metà dei componenti dell’ente per la giustizia e potrà sciogliere in Parlamento.

Dato che AKP e MHP insieme non arrivano alla maggioranza di 367 voti necessaria nella Grande Assemblea Nazionale, si vuole mettere in votazione la modifica costituzionale attraverso un referendum. Questo, che può essere deciso già con 330 voti, sarebbe possibile nel marzo 2017, si dice dal governo.

Come contropartita per il sostegno della candidatura presidenziale di Erdogan, l’MHP chiede di far votare la popolazione anche sulla reintroduzione della pena di morte. Il capo dell’MHP Devlet Bahceli chiede esplicitamente l’esecuzione del Presidente del PKK in carcere Abdullah Öcalan. La pena di morte nei suoi confronti era stata commutata in ergastolo nel 2003 nell’ambito dei negoziati per l’ingresso nell’UE.

di Nick Brauns

Junge Welte

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