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Intervento Giuristi Democratici alla manifestazione del 15.2.2020 a Roma

I giuristi democratici sono oggi ancora una volta in piazza a fianco del popolo curdo e delle forze democratiche turche che subiscono oggi l’oppressione da parte del regime di Erdogan.La lotta del popolo curdo ha il merito di esprimere valori universali come la giustizia, l’autodeterminazione dei popoli, la democrazia, la parità di genere e la tutela ambientale.

Il focus della lotta del popolo curdo è oggi costituito dalla Rojava. Il sistema di autogoverno della Rojava, basato sul confederalismo democratico assume oggi un valore esemplare per il suo carattere multietnico e l’attuazione della parità di genere. Per questo motivo oggi è sottoposto all’aggressione sanguinosa da parte del regime di Erdogan.

Denunciamo con forza il progetto di pulizia etnica che vorrebbe spostare nel Nord Est della Siria milioni di profughi siriani cacciando le popolazioni che lo occupano da tempo. Chiediamo alla comunità internazionale di bloccare tale progetto e al presidente russo Putin di dissociarsene.

Chiediamo con forza la liberazione di Öcalan. Il processo in base al quale è stato condannato è viziato da violazioni procedurali e sostanziali insanabili. Da oltre vent’anni il leader curdo è detenuto in condizioni disumane nell’isola di Imrali. La sua liberazione costituirebbe un segnale di fondamentale importanza per una nuova fase storica del Medio Oriente, caratterizzata dalla convivenza pacifica e dal dialogo fra le varie comunità.

L’Italia ha nei confronti di Öcalan un debito di particolare importanza dato che fra l’altro il Tribunale di Roma gli ha da tempo riconosciuto lo status di rifugiato politico in base al dettato dell’art 10 della nostra Costituzione.

Vanno denunciate le complicità fra il regime turco e i terroristi dell’ISIS, accertate fra l’altro dal Tribunale dei popoli nelle sue recenti sessioni di Parigi e di Bruxelles. Migliaia di terroristi dell’ISIS sono oggi detenuti in Rojava e saranno sottoposti a processo penale a partire dalla primavera prossima. E’ importante che la comunità internazionale e le associazioni dei giuristi intervengano per assicurare lo svolgimento di tali processi, garantendone il carattere equo e l’osservanza dei principi e standard processuali comunemente riconosciuti. E’ altrettanto necessario che vengano identificate e sanzionate le complicità di cui l’ISIS ha goduto per scatenare le sue sanguinose aggressioni e attentati terroristici in Siria, Iraq, Turchia e altrove nel mondo.

Roma, 15 febbraio 2020

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