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Opinioni e analisi

Piano di distruzione dei curdi attualizzato

Il governo AKP ha attualizzato e ampliato il suo piano di distruzione anticurdo. La Repubblica di Turchia che ha usato lo Stato Nazione per un genocidio curdo e dal 1925 ha attuato il „Piano di Riforma Oriente“ (Şark Islahat), oggi vuole attualizzare il suo piano di annientamento con mezzi nuovi. Il piano di distruzione messo in atto dal 2016 è stato ampliato. Pare si tratti di un piano di 36 pagine che non è noto a tutti. Obiettivo del piano è il completamento del genocidio curdo nella zona di confine tra la Turchia e la Siria e tra la Turchia e l’Iran. Se non dovesse riuscire l’annientamento fisico, si vogliono costringere i curdi a migrare. La pulizia etnica e la modifica demografica a Efrîn sono legati a questo. Efrîn è un esempio, la costruzione del muro e l’insediamento di jihadisti sono parte di questo piano. L’attuazione non dovrà restare limitata a Efrîn, me essere realizzata in molte regioni della Siria del nord.

Elezioni comunali e guerra speciale

Il complotto internazionale contro Abdullah Öcalan ha aperto la strada alla conquista del potere da parte dell’AKP. Dal 2002 con lo slogan dell’ „Islam moderato“ ha cercato di conquistare i voti dei curdi. Quando nelle elezioni parlamentari del 7 giugno 2015 ha visto messo in pericolo il suo potere, si è rifugiato nella coalizione presidenziale. Nel 2016 ha avuto difficoltà ad attuare completamente il piano di annientamento e ha deciso di spingere agli estremi l’alleanza con l’MHP. Questa situazione lo ha logorato, ma l’MHP, che aveva quasi fallito di fronte alla soglia elettorale, si è rafforzato dopo il 7 giugno. Le elezioni comunali del 31 marzo di quest’anno sono state un secondo grande colpo. Con un piano di guerra distinto per il Kurdistan, determinate località sono stata usurpate: Dih (Eruh) come uno dei due luoghi dove il 15 agosto 1984 era iniziata la lotta armata; Xelfetî (Halfeti) come luogo di nascita di Abdullah Öcalan; Şirnex (Şırnak) come roccaforte del patriottismo curdo; in parallelo al piano di occupazione della Siria del nord nella zona di confine; luoghi di significato simbolico come Kelê (Malazgirt). Tutto questo era parte del piano di annientamento attualizzato di 36 pagine.

Misak-i Milli: territorio dell’Impero Ottomano decaduto

Il prolungamento esterno del piano previsto per la Turchia e il Kurdistan del nord è l’attualizzazione del Misak-i Milli, del territorio dell’Impero Ottomano decaduto. Per consolidare l’occupazione di Efrîn viene costruito un muro. Il regime siriano e i suoi alleati tacciono. Dietro alla richiesta del Ministero degli Esteri turco nella sua visita a Bagdad, di scacciare il PKK dall’Iraq, c’è l’attualizzazione del Misak-i Milli. Alle pretese della Turchia su territori da Mossul fino a Kerkuk, ora si contrappone il PKK. Cemil Bayik come co-Presidente del Consiglio Esecutivo, rispetto alla vista a Bagdad di Çavuşoğlu spiega: „Nessuno deve fare un piano genocida sul PKK, né uno Stato né un partito politico.“ Con questo la KCK non solo ha dimostrato di sapere di questo piano, ha anche pronunciato un monito nei confronti di Iraq e KDP.

Digiuno fino alla morte e guerriglia

La richiesta dello sciopero della fame, nel contesto dell’offensiva di resisteza decisa nell’ottobre 2018 dal Comitato Centrale del PKK „Rompere l’isolamento, abbattere il fascismo, liberare il Kurdistan“ è presente in modo evidente. Il digiuno fino alla morte iniziato il 30 aprile da 15 prigionier* è un segnale di quello che si considera per questa richiesta. I/le prigionier* fanno riferimento dal grande digiuno fino alla morte del 14 luglio 1982. In queste condizioni è inevitabile che la guerriglia in primavera intervenga in modo ancora più attivo negli eventi. Il digiuno fino alla morte del 14 luglio nel carcere di Diyarbakir era contro il golpe militare fascista del 1980. Sulla base creata da questa resistenza il 15 agosto 1984 si è arrivato all’avvio della lotta armata. Con questo è iniziata una nuova era. Le richieste e le affermazioni di determinazione sono univoche, per questo appare inevitabile che la guerriglia guiderà il processo di sviluppo con una svolta simile a quella del 15 agosto.

 

ENES YILDIZ / ERDAL ADALI

 

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