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Presidio sotto la sede Rai- Venezia

La repressione del governo e del presidente turco Erdogan ha raggiunto un nuovo picco: Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag e altri 11 deputati del Partito Democratico dei Popoli (HDP) sono stati arrestati in tutta la Turchia.

Il 30 novembre, Gülten Kisanak e Firat Anli, co-sindaci della Municipalità di Diyarbakir, eletti democraticamente, sono stati arrestati e messi in carcere.

Dal tentativo di colpo di stato del 15 luglio 2016, l’AKP ha colto l’occasione per eliminare qualsiasi opposizione. Con la dichiarazione dello stato di emergenza, migliaia di dirigenti, consiglieri comunali e provinciali sono stati incarcerati con accuse prive di fondamento. Non c’è libertà di espressione e di stampa, libertà accademica, né un sistema giudiziario giusto e indipendente. Sono stati epurati migliaia di accademici, docenti, avvocati e giuristi.

Con i decreti del governo oltre 170 organi di informazione sono stati vietati. Più di 130 giornalisti sono in carcere, compresi autori e intellettuali di fama internazionale. Da luglio 2015, più di 80mila persone sono state poste in detenzione e in gran parte si trovano ancora in carcere.

La deriva fascista in atto in Turchia, l’annientamento dell’opposizione di sinistra, la guerra contro il popolo Curdo e le forze democratiche che combattono in Medioriente per costruire un’alternativa democratica ai nazionalismi etnico religiosi, alle barbarie dell’Isis, al gioco degli interessi geopolitici che li alimentano, è una minaccia gravissima. Porta all’aggravarsi dei conflitti con ripercussioni anche in Europa.

Chiediamo che il governo italiano interrompa le relazioni diplomatiche con Ankara e si faccia promotore presso la comunità europea di un’immediata richiesta al governo turco per la scarcerazione di tutte le persone illegittimamente recluse e il ripristino della democrazia e delle libertà individuali, quale condizione minima per il mantenimento dei rapporti commerciali.Chiediamo altresì che venga ritirato l’accordo europeo con il governo turco sui migranti e sospesa la trattativa per l’ingresso nella UE.Facciamo nostro l’appello delle Comunità Curde Democratiche in Europa per una giornata di mobilitazione il 12 novembre.

Aderiscono all’appello. Prime adesioni:

Altra Europa Laboratorio Venezia – Fiom regionale Veneto – Rifondazione comunista Veneto – Associazione Giuristi democratici “Giorgio Ambrosoli” di Padova – Fiom CGIL Venezia- ANPI Venezia

 

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