Spenti i movimenti di opposizione: l’operatore satellitare Eutelsat su pressioni della Turchia, partner della NATO spegne i canali curdi-Attualmente in tutta Europa sono in corso proteste di unioni e associazioni di giornalisti contro l’oscuramento di due canali curdi da parte dell’operatore satellitare Eutelsat con sede a Parigi. All’inizio di ottobre aveva tolto dal suo portafoglio il canale di notizie Med Nuce TV che trasmette in lingua curda e turca. Una settimana dopo sono state chiuse anche le trasmissioni di Newroz TV con programmi in curdo e in farsi.
Con questo Eutelsat ha esaudito una richiesta dell’Alto Consiglio Radio e Televisivo della Turchia (RTÜK). Ma non è lì che i canali interessati hanno la licenza. Così il canale televisivo Newroz TV che ha esordito alla fine del 2007 con programmi di intrattenimento, notizie, musical e per bambini è registrato in Svezia dove si trovano anche gli studi di produzione. Med Nuce TV a sua volta ha una licenza norvegese e trasmette dal Belgio. Con il suo notiziario in lingua turca il canale era un’importante fonte di informazione anche per l’opposizione democratica in Turchia, così come oltre ai curdi anche per altri gruppi di popolazione discriminati come aleviti e armeni.
I programmi di entrambi gli operatori si rivolgevano in particolare alla diaspora di origine curda in Europa per incoraggiarla ad azioni di solidarietà con la lotta di liberazione curda. Così Med Nuce TV negli ultimi minuti di trasmissione il 3 ottobre ha ancora trasmesso un’intervista telefonica con Sebahat Tuncel, la presidente del Partito Democratico delle Regioni, al governo in molti comuni dell’est della Turchia. La rappresentante politica ha fatto appello agli spettatori di partecipare a un programma di adozioni a distanza per famiglie le cui case sono state distrutte durante gli attacchi dell’esercito turco nella città di Sirnak.
L’oscuramento delle due emittenti in esilio è avvenuta poco dopo che in Turchia sono stati vietati 20 canali televisivi e radiofonici curdi, aleviti e socialisti richiamando lo stato di emergenza in vigore dal fallito tentativo di golpe del 15 luglio. Tra gli altri è stato colpito IMC TV, che come unica emittente di una certa rilevanza che trasmetteva con propri corrispondenti dalla zona di guerra curda. Anche il canale per bambini Zarok TV con le sue serie di cartoni animati come i “Puffi” e l’ “Ape Maia” in lingua curda è stato chiuso per »minaccia contro i poteri dello Stato”.
Il management di Eutelsat ha motivato l’azione dicendo che le emittenti non si erano attenute all’accordo sulla televisione transfrontaliera del Consiglio Europeo del 1989. Questo impegna gli operatori radio e tv a »rappresentare in modo adeguato fatti e avvenimenti e a promuovere la formazione della libera opinione« nei notiziari. In che misura le emittenti avrebbero infranto questo regolamento, Eutelsat non lo ha spiegato. Avvocati del settore mediatico hanno fatto notare che dall’accordo, al quale la Turchia aveva aderito nel 1994, risultano pretese giuridiche solo tra gli Stati Membri del Consiglio Europeo, ma non rispetto a singoli imprenditori. Interlocutore del governo turco quindi sarebbe stato il governo francese e non la società Eutelsat.
Lo Stato francese partecipa indirettamente con un quarto delle quote a Eutelsat come terzo operatore satellitare a livello mondiale. Di fronte alla Commissione Economica del Senato la direzione dell’impresa ha giustificato l’oscuramento di Med Nuce TV come riguardo al proprio business in Turchia. Circa tre dozzine di emittenti turche, compresa la tv di Stato TRT mandati in onda da satelliti Eutelsat.
Già il predecessore di Med Nuce TV, Roj TV, era stato oscurato nel 2012. L’operatore satellitare si era appellato a una sentenza della Corte di Copenhagen, nella quale Roj TV come strumento di propaganda del Partito dei Lavoratori del Kurdistan che figura nella lista UE delle organizzazioni terroristiche, era stata condannata a una pena pecuniaria di 700.000 Euro. Come si evince da documenti pubblicati da Wikileaks, il Presidente del Consiglio dei Ministri dell’epoca, Recep Tayyip Erdogan, nella sessione della NATO del 2009 aveva minacciato un veto contro l’elezione dell’ex Primo Ministro danese Anders Fogh Rasmussen a Segretario Generale della NATO, se l’emittente con licenza in Danimarca non sarebbe stato vietato. Il Ministero degli Interni tedesco aveva già vietato le trasmissioni di Roj TV già nel 2008 per l’area della Repubblica Federale Tedesca e fatto chiudere uno studio di trasmissione a Wuppertal.
di Nick Brauns
Junge Welt