Sabato 24 si è svolta a Novara un’iniziativa a sostegno della lotta del popolo kurdo e per la libertà del leader kurdo Ocalan. Le parole d’ordine riprendevano quelle della manifestazione nazionale convocata a Roma nella stessa data e l’iniziativa si configurava come sostegno alla stessa.
In questa occasione la Questura novarese non ha mancato di mostrare il suo lato più ottuso, intimando ai manifestanti di non esporre bandiere del Pkk, Partito dei lavoratori del Kurdistan, e striscioni inneggianti alla liberazione di Ocalan. Siamo esterrefatti di fronte al tentativo di impedire la libera espressione delle idee, garantita dalla carta costituzionale e ribadiamo che eserciteremo questo diritto al di là dei divieti, in occasione di altre iniziative che faremo in solidarietà con tutti i popoli che lottano per la loro emancipazione.
Vogliamo ricordare che il popolo kurdo sta pagando un pesante tributo di sangue nella lotta contro l’Isis e che nel contempo le sue formazioni sono sotto attacco delle forze armate Turche alla cui guida è posto un feroce dittatore che risponde al nome di Erdogan. Esprimiamo stupore e rammarico per l’atteggiamento delle forze dell’ordine e della Questura novarese verso l’iniziativa tesa a sostenere chi combatte per impedire che l’integralismo si espanda lambendo anche i confini europei.
Rifondazione Novara
Osservatorio Novarese sulle Nuove Destre
USB Novara
* La foto è di Patrizia Cortellessa
Fonte: Contropiano