Turchia: i curdi chiedono un segno di vita del Presidente del PKK in carcere. Lo stato vuole destituire i sindaci-Con uno sciopero della fame senza termine 50 politici e attivisti curdi nella metropoli di Diyarbakir (curdo: Amed) vogliono ottenere un colloquio con il Presidente del Partito die Lavoratori del Kurdistan PKK Abdullah Öcalan detenuto sull’isola carcere di Imrali nel Mar di Marmara. Degli scioperanti fanno parte deputati del Partito Democratico dei Popoli (HDP) e politici del Partito Democratico delle Regioni (DBP) al governo in diverse amministrazioni locali, nonché artisti, avvocati, giornalisti e attiviste del movimento delle donne.
Lo sciopero iniziato nell’edificio del “Congresso della Società Democratica” proseguirà »fino a quando riceveremo un segno di vita di Öcalan«, ha dichiarato la Presidente del DBP Sebahat Tuncel lunedì.
Dopo che il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan nella primavera dello scorso anno aveva dichiarato nulli tutti gli accordi di presi in colloqui di pace con Öcalan durati diversi anni, il politico che si trova incarcerato a Imrali dal 1999 è stato di nuovo messo in isolamento totale. Da 17 mesi né deputati né parenti hanno potuto visitarlo. Ai suoi avvocati viene impedito di incontrare il loro assistito già da cinque anni. Alla fine di aprile del 2016 una delegazione del “Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura e di Trattamenti o Pene Inumani o Degradanti” (CPT) è riuscito a verificare le condizioni di carcerazione di Öcalan. Ma dal fallito golpe militare nella notte del 15 luglio sulla situazione non ci sono più informazioni affidabili lamentano HDP e DBP.
Si sa soltanto che nella notte del golpe un elicottero ha attaccato Imrali e che intorno al carcere ci sono stati scontri a fuoco. Gli assalitori sarebbero quei soldati che dopo il fallimento del golpe sono fuggiti in Grecia con il loro elicottero. Il canale televisivo privato Habertürk pochi giorni dopo il tentativo di golpe ha riferito che ufficiali arrestati a Istanbul avrebbero confessato di aver pianificato la fuga di Öcalan con dei gommoni.
Il Ministro della Giustizia Bekir Bozdag lo scorso fine settimana ha assicurato che rispetto alla sicurezza di Öcalan non ci sarebbe alcun problema, ma da parte curda c’è il timore che a Öcalan potrebbe essere successo qualcosa nella notte del golpe o che il governo ora potrebbe sbarazzarsi dell’eminente prigioniero scaricando la responsabilità per un omicidio sui golpisti. Ogni parola da Imrali potrebbe far partire un nuovo processo di pace e impedire altre vittime, fanno sapere gli scioperanti in una dichiarazione sul ruolo centrale di Öcalan per una soluzione politica della questione curda.
Sulla base dello stato di emergenza proclamato dal tentativo di golpe in poi, il Presidente Erdogan questa settimana ha emanato un decreto per la destituzione di sindaci che sono accusati di collegamenti con “organizzazioni terroristiche”. Il decreto è rivolto contro i sindaci del DBP eletti nelle elezioni amministrative della primavera del 2014 che secondo il governo avrebbero contatti con il PKK. Si intende mettere comuni interessati in gestione commissariale coattiva sotto burocrati vicini al governo.
” terroristi non ci sono solo in montagna, ma anche nell’apparato dello Stato. Si trovano anche nelle amministrazioni comunali”, così il Presidente del Consiglio die Ministri Binali Yildirim domenica durante una visita a Diyarbakir ha giustificato questi provvedimenti. Come »misura precauzionale” Yildirim ha inoltre annunciato la sospensione di 14.000 insegnanti operati nelle aree curde del Paese per presunti rapporti con il PKK.
Nella provincia di Hakkari al confine con l’Iraq da fine agosto sono in corso pesanti combattimenti. Con attacchi aerei e artiglieria pesante l’esercito procede contro guerriglieri del PKK asserragliati sulle montagne della regione di Cukurca. All’inizio della settimana la guerriglia ha a sua volta attaccato la postazione militare a Cukurca con lanciagranate e secondo quanto ha dichiarato in questo modo ha distrutto diversi elicotteri da combattimento Sikorsky sul campo di atterraggio.
Nick Brauns
Junge Welt