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Kurdistan

Il riferimento alla ‘Toros Bianca’ non è un plus per l’AKP alle elezioni

Il riferimento fatto dal leader del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), durante un comizio elettorale, alla “Beyaz Toros” o Toros Bianca – un modello di automobile identificato con gli omicidi irrisolti di dissidenti curdi negli anni ’90 – dove avvertiva che l’era della “Toros Bianca” sarebbe tornata se il suo partito avesse perso il potere, non aiuterà il partito a conquistare gli elettori curdi che aveva perso.

“Non è una strategia corretta quella di minacciare il pubblico con le Toros bianche per riconquistare i voti curdi”, ha affermato Aziz İstegün, il rappresentante di Diyarbakır del quotidiano Sunday’s Zaman.

“…Poiché sanno che se l’AKP fosse rovesciato dal potere, queste bande di terroristi o Toros bianche, come in passato, torneranno”, ha dichiarato il Primo Ministro ad Interim Ahmet Davutoğlu ad una folla plaudente nella città a maggioranza curda di Van, la settimana scorsa.

Secondo İstegün, che è anche responsabile di diverse altre province del sud-est a maggioranza curda, i curdi non si berrebbero un argomento del genere. “I kurdi hanno brutti ricordi della Toros bianca”, ha detto, aggiungendo che l’osservazione del Primo Ministro non è un argomento che dovrebbe essere utilizzato per convincere i kurdi a votare per l’AKP.

L’AKP, che normalmente prendeva circa la metà dei voti curdi nel sud-est, ha subito una pesante perdita di sostegno nella regione, alle elezioni generali di giugno, a seguito delle quali ha perso il potere.

Dopo le elezioni di giugno, Davutoğlu non è riuscito a creare un governo di coalizione e la Turchia andrà a elezioni anticipate il 1° Novembre.

L’affermazione di Davutoğlu ha evocato ricordi bui per i curdi, molti dei quali scomparvero o furono uccisi dopo essere stati trascinati in automobili Renault popolarmente conosciute come ‘Toros Bianca’, e portati via.

“Questo è cercare voti con l’intimidazione” ha affermato İbrahim Güçlü, un intellettuale curdo che vive a Diyarbakır, al Sunday’s Zaman, osservando come un tale riferimento evocherebbe nella mente delle persone la percezione che la soluzione della questione curda alla maniera “Toros bianca” potrebbe ancora essere un’opzione. “Non credo che un tale discorso potrebbe conquistare gli elettori. Al contrario, esso può anche portare il partito a perdere più voti “, ha aggiunto.

 Diyarbakır e Van offrono una buona immagine di come il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo abbia nettamente perso il sostegno elettorale tra gli elettori curdi. Nelle elezioni politiche del 2011, l’AKP aveva cinque deputati eletti nella provincia di Diyarbakır, che sono precipitati a uno solo nelle elezioni di giugno.

A Van, i voti del partito sono crollati di circa il 50 per cento alle elezioni di giugno rispetto al 2011, mentre il numero dei deputati è sceso a uno, quattro in meno rispetto al 2011.

L’osservazione di Davutoğlu, che ha fatto venire i brividi a tutto il paese, è stata descritta come “scandalosa” nei messaggi sui social media.

Il termine Toros Bianca è diventato un eufemismo per il rapimento di dissidenti curdi nel 1990 da individui non identificati, in automobili bianche della Renault, tipicamente utilizzate da un gruppo clandestino controllato dallo Stato conosciuto per la sua brutalità contro i curdi.

Solo alcuni di loro sono riuscito a tornare a casa vivi. Migliaia di dissidenti curdi o di simpatizzanti con il terrorista Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) sono stati portati via in queste vetture e torturati o uccisi.

Le parole del Primo Ministro sono state in gran parte interpretate dall’opposizione come minacce da parte di funzionari di governo, che hanno incrementato i loro avvertimenti su “conseguenze disastrose” nel caso che l’AKP perda le elezioni parlamentari.

Negli ultimi mesi, il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha collegato la violenza post-elettorale dopo i risultati del 7 giugno alla perdita di potere dell’AKP.

“L’uso di questa metafora da parte del Primo Ministro intende instillare la paura nel nostro popolo. E’ vergognoso costringere [il popolo a votare per l’AKP] attraverso intimidazioni, minacce e ricatti”, ha detto il Vice Presidente del Partito Repubblicano del Popolo (CHP), Sezgin Tanrıkulu, al Sunday’s Zaman.

Durante il suo discorso, Davutoğlu ha dichiarato che i “circoli del male” sanno molto bene che i terroristi saranno incoraggiati se l’AKP è indebolito. Suggerendo che le bande terroristiche e le Toros bianche tornerebbero se l’AKP perdesse il potere, ha affermato: “Non lasceremo nuovamente questo paese alle bande terroristiche, agli omicidi non identificati. Non preoccupatevi. Coloro che vogliono riportare questo paese agli anni ottanta o novanta, non avranno successo.”

Il portavoce del Partito Democratico dei Popoli (HDP) Ayhan Bilgen ha detto, in un commento al Sunday’s Zaman, che le parole di Davutoğlu indicano che incidenti simili a quelli che si sono verificati nel 1990 potrebbe accadere di nuovo. “Inoltre, viene suggerito [da Davutoğlu] che non ci sono garanzie che quelle [terribili] pratiche [da parte delle forze di sicurezza dello Stato] non si ripetano”, ha aggiunto.

In risposta alle crescenti reazioni negative alle sue affermazioni al comizio di Van, Davutoğlu ha respinto le critiche da parte dei partiti di opposizione, dichiarando di non aver minacciato nessuno nel suo discorso. “Ho parlato [alla folla] al comizio di Van… in quanto Presidente di un partito che ha rafforzato la democrazia e lo Stato di diritto [in Turchia] nel corso degli ultimi 13 anni. Non ho minacciato nessuno”, ha comunicato mercoledì ai giornalisti.

SUNDAY’S ZAMAN

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