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Kurdistan

Sivas 22 anni senza giustizia

Il 2 luglio 1993 un gruppo di islamisti radicali aveva chiesto la sharia e la morte per gli infedeli radunati attorno all’hotel Madımak a Sivas dove erano alloggiati gli addetti del festival alevita Pir Sultan Abdal.

La manifestazione iniziata con la copertura di protestare contro il romanziere, Aziz Nesin,che aveva tradotto e pubblicato I Versetti Satanici  di Salman Rushdie e aveva criticato l’Islam ,si era trasformata in un violento attacco e infine aveva appiccato il fuoco all’Hotel Madimak.

Nesin era stato salvato dalle forze di sicurezza ma altri 33 intellettuali e 2 lavoratori dell’albergo erano rimasti uccisi.Le forze dell’ordine erano state criticate per non aver fermato la folla.

Sebbene un paio di responsabili erano stati arrestati e dopo un processo lungo 13 anni erano stati condannati,essi  sono stati presto rilasciati attraverso una legge di amnistia nota come “Progetto di riabilitazione”.

Il massacro di Sivas aveva preso di mira non solo Aziz Nesin e I Versetti Satanici ma anche la minoranza alevita turca,che rappresentava la seconda più grande comunità religiosa,nonostante non siano disponibili statistiche ufficiali.

Gli aleviti, a differenza dei sunniti, rappresentano un’ala più liberale dell’Islam.

85 sospettati in relazione al massacro avevano ricevuto condanne che vanno dai 2 ai 15 anni,mentre altri 37 sospettati erano stati prosciolti nel dicembre del 1994 dal Tribunale per la Sicurezza dello Stato o DGM,ora disciolto,con l’accusa di “Tentare di stabilire uno stato teocratico rovesciando l’ordine costituzionale secolare”.

La Suprema Corte di Appello aveva rovesciato  la decisione affermando che il massacro era diretto contro “la  repubblica,il secolarismo e la democrazia.”Il Tribunale per la Sicurezza dello Stato di Ankara poi aveva rieseguito il processo nel 1977 e aveva condannato 33 indagati alla pena di morte e 14 indagati a pene detentive fino a 15 anni.

Uno dei principali sospettati nel massacro, Cafer Erçakmak, morì e fu sepolto a Sivas nel luglio 2011. Erçakmak, 72, si era nascosto negli ultimi 14 anni. Alcuni avevano affermato che era residente in Francia, ma a quanto pare era tornato a Sivas.

Il 13 marzo 2012, la Corte Penale di Ankara aveva fatto decadere il caso della strage di Sivas a causa della prescrizione.Imponenti misure di sicurezza vengono assunte ogni anno il 2 luglio,migliaia di persone giungono a Sivas per ricordare i 33 intellettuali di fronte all’Hotel Madimak.Iniziative di commemorazione in onore delle vittime vengono organizzate in tutto il paese.

ANF

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