Iniziative

Roma abbraccia Kobane

Il Campidoglio ha approvato il gemellaggio con la città curda recentemente liberata dall’Isis.Roma si unisce a Kobane nel segno della solidarietà internazionale. E’ stata approvata ieri pomeriggio in Assemblea Capitolina una mozione di gemellaggio tra il Campidoglio e la cittadina capitale dell’omonimo cantone nel Rojava, regione autonoma del Kurdistan occidentale siriano.

La mozione, presentata da Gianluca Peciola (Sel) e sottoscritta anche da PD, M5S, Lista Marchini e Alleanza Popolare Nazionale agli inizi di marzo, è stata discussa e accolta dall’Aula con 26 voti favorevoli e 1 astenuto. Il gemellaggio sarà ufficializzato con la visita di una delegazione italiana dell’Assemblea Capitolina a Kobane il prossimo 7 giugno.

‘Kobane – ha spiegato Peciola, capogruppo SEL in Campidoglio e primo firmatario della mozione – è la città, situata nel Nord della Siria ai confini con la Turchia, liberata dall’Isis grazie alle combattenti e ai combattenti curdi Il 26 gennaio scorso, dopo oltre 4 mesi di combattimenti e circa 2mila morti, le forze curde hanno riconquistato la città di Kobane, grazie anche al sostegno della coalizione internazionale. Il ruolo femminile nella guerriglia e la resistenza all’integralismo messi in campo dal popolo curdo meritano un riconoscimento storico e politico da parte delle Istituzioni occidentali.’

Dopo il voto in aula si è tenuta la cerimonia dell’alzabandiera, con il vessillo giallo, rosso e verde – simbolo dei 3 cantoni del Rojava – issato al fianco delle bandiere capitoline.Hadla Omar, rappresentante del Parlamento del cantone Cesira presente alla funzione, ha ringraziato i promotori della mozione: ‘E’ un momento fondamentale per Kobane e il Rojava.Per noi è molto importante creare relazioni con altri Stati e invitiamo i compagni di questo gemellaggio da noi per instaurare una relazione tra i nostri popoli.’

Il gemellaggio di Roma, capitale europea, con Kobane segna un importante passo verso il riconoscimento dell’esperienza politica in via di costruzione in Rojava. Una realtà positiva e fonte di illuminazione che, ispirata ai principi della partecipazione democratica, dell’ecologia e del rispetto della donna, è il frutto del sostegno e della lotta condotta dal Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) di Abdullah Öcalan, organizzazione che paradossalmente ancora oggi è nella black list del terrorismo internazionale. Una contraddizione che la solidarietà internazionale dei movimenti e delle istituzioni punta a infrangere.

Fabio Ferrari     www.coreonline.it

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