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Staffetta a Suruç

Kobane: l’esercito turco attacca e uccide

Ieri e oggi sono state organizzate delle catene umane come segno di solidarietà lungo il confine tra la Turchia e Kobane.A queste iniziative hanno partecipato numerosi musicisti e artisti.

Questa mattina nel campo di Boyde (zero point), tuttavia, una di queste catene umane si è spezzata sotto una pioggia di lacrimogeni sparati ad altezza umana, proiettili e bombe.

Ad attaccare è stato l’esercito turco.

4 feriti, due dei quali musicisti e una donna, Kadriye Ortakaya.

Kadriye ha preso parte alla resistenza fin dall’inizio come attivista nei campi autorganizzati e sembra proprio che non sia morta per caso.

Le hanno sparato alla testa proprio come un’altra attivista uccisa qualche tempo fa.
Entrambe resistevano ai fascisti dell’Isis e all’oppressione dell’esercito turco con forza sin dal principio.

Tutto accade in un momento in cui la resistenza di Kobane stava per avere la meglio: l’Isis stava indietreggiando.

In questo momento sono in corso violenti scontri alla frontiera fino ai campi autorganizzati sul confine, l’esercito ha aperto il fuoco con la scusa che la catena umana voleva varcare il confine. Sono solo menzogne, era in corso una manifestazione di solidarità organizzata da diversi gruppi di musicisti, artisti e giocolieri vari.

Kadriye l’abbiamo conosciuta, a breve pubblicheremo una piccola intervista realizzata nei campi la scorsa settimana.

Dalle notizie che abbiamo la giornata potrebbe essere ancora molto lunga in quanto non è ancora chiaro se i militari vogliono sgomberare l’intera area dei campi autogranizzati, nei giorni precedenti era iniziata una trattativa tra autorità locali ed esercito per poter mantenere i campi…. Oggi stiamo assistendo ad un attacco a freddo che per ora è costato la vita ad un compagna.

In serata sono già state organizzate diverse iniziative di solidarità in tutta la Turchia.

Da Milano in Movimento

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