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Opinioni e analisi

Deir Ez Zor nel mirino

Nuovi conflitti nel governatorato siriano. Alleanze tattiche delle tribù arabe in alternanzaNel governatorato siriano di Deir ez Zor l’Eufrate forma una naturale linea di demarcazione tra le truppe governative siriane e i loro alleati iraniani e russi a ovest e le Forze Democratiche Siriane (FDS) sostenute dalle truppe USA e unità speciali francesi a est. Dopo l’occupazione dell’ultima località tenuta da »Stato Islamico« (IS) Baghouz a marzo da parte delle FDS, nella regione simile a un deserto si delineano nuovo conflitti.

Il rapporto delle FDS con le locali tribù arabe si configura come una sfida. La politica di alleanze delle tribù conservatrici è pragmaticamente orientata al benessere dei propri membri. La convinzione politica o religiosa è meno determinante rispetto a quale parte mette a disposizione più mezzi e interviene meno tra nell’autonomia dei gruppi. Alleanze tattiche alternate con il governo siriano, IS e le FDS quindi non sono una rarità.

Se le tribù locali sotto il dominio di IS approfittavano del contrabbando di petrolio, ora le FDS controllano alcuni giacimenti di petrolio e gas del Paese e la vendita del petrolio grezzo al governo siriano. La lite sulle entrate derivanti dal petrolio che ne risulta, il reclutamento di giovani apparenti alle tribù per le FDS, ma anche lamentele generali per la cattiva situazione dei rifornimenti, negli ultimi mesi hanno portato a proteste in parte violente contro le FDS.

L’ispettore generale del Ministero della Difesa USA nel suo rapporto trimestrale sulla lotta contro IS pubblicato di recente, ha messo in guardia da una ripresa dell’organizzazione terroristica a Deir ez Zor. IS trarrebbe profitto dalle tensioni culturali tra le FDS con la loro ideologia sulla parità e la »società araba tradizionale«, e rappresenterebbe le FDS a guida curda come »nuova potenza occupante«.

Anche gli scienziati Elizabeth Tsurkov e Essam Al-Hassan nel loro recente studio pubblicato di recente per la fondazione statunitense Carnegie per la pace internazionale »Lotta di potere curdo-arabe in Siria del nord«, dicono che i curdi nelle zone di insediamento arabe come Deir ez Zor non sarebbero pronti a condividere il potere con gli arabi, dato che non si fidano di loro. In questo vengono contraddetti dal giornalista olandese Wladimir van Wilgenburg, da anni attivo in Siria del nord, e dalla scienziata Amy Austin Holmes, docente all’università statunitense del Cairo, in un contributo per The National Interest basandosi su quanto da loro osservato.

Un consiglio legislativo di Deir ez Zor formato già durante la lotta contro IS, comprende quasi 300 membri scelti dalle tribù locali, curdi non fanno parte del consiglio. Il Presidente del consiglio militare di Deir ez Zor, dal quale dipendono 4.000 combattenti in prevalenza appartenenti alla tribù Al-Shaitat, sarebbe arabo come tutti i comandati locali e comandanti di battaglioni, ai quali sarebbero stati affiancati solo alcuni comandanti curdi. Mentre durante il dominio degli jihadisti a Deir ez Zor si sarebbe arrivati a scontri violenti tra i gruppi combattenti rivali appartenenti a diversi clan, ci sarebbero numerosi casi nei quali le FDS hanno appianato conflitti del genere, ribattono all’accusa van Wilgenburg e Holmes.

Di fronte allo scenario dello scontro per il predominio regionale, ormai l’Arabia Saudita cerca di intromettersi come mediatrice. Il Ministro saudita Thamer Al-Sabhan a giugno durante una visita a Deir ez Zor ha offerto aiuti finanziari a rappresentanti dirigenti delle tribù nel caso avessero rinunciato a una cooperazione con il governo siriano e i suoi sostenitori iraniani. Di contro l’Iran ha rafforzato i suoi guardiani della rivoluzione di stanza sull’altra riva dell’Eufrate, mentre la Russia sta facendo ampliare il suo aeroporto militare a dieci chilometri dalla città di Deir ez Zor in una postazione di appoggio dell’aviazione.

Von Nick Brauns

da junge Welt

https://www.jungewelt.de/artikel/361259.konflikt-in-nordsyrien-deir-al-sor-im-fadenkreuz.html

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