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Interviste

Mazloum Abdi: Siamo pronti a negoziare con la Turchia se è sincerca

Il comandante in capo delle Forze Siriane Democratiche, Mazloum Abdi, ha detto che sono pronti a negoziare con la Turchia “se la Turchia è seria in proposito,” e ha fatto notare che il regime siriano non può raggiungere alcun accordo con la Turchia dato che quest’ultima sostiene i mercenari contro il regime e la Fratellanza Musulmana.

Il sito web statunitense Al Monitor ha intervistato il comandante in capo delle Forze Siriane Democratiche, Mazloum Abdi, il quale ha parlato di questioni spinse, in particolare della situazione in Siria, del ruolo di Washington e Mosca nel risolvere la crisi siriana, così come della situazione Idlib e del problema degli sfollati e della situazione in Libia, della relazione dell’Amministrazione Autonoma con l’Egitto e gli Stati del Golfo e della questione del processo di pace tra i curdi e la Turchia, oltre che dell’unità dei curdi.

All’inizio del suo discorso, Abdi ha toccato le conseguenze catastrofiche dell’invasione della Turchia in Siria del nord e dell’est che ha portato nella regione mercenari legati a al-Qaeda e della sofferenza che curdi e arabi sfollati patiscono allo stesso modo.

Mazloum ha messo in evidenza che lo Stato turco non ha più alcun pretesto per attaccare le regioni della Siria del nord e dell’est e che le scuse Turche non ci sono più. “Abbiamo già lasciato le zone di confine e ora ci sono forze del regime siriano schierate lungo il confine turco-siriano.”

Mazloum Abdi ha parlato del grande sostegno che il popolo curdo riceve da tutto il mondo perché “la popolazione e i politici a livello mondiale hanno mostrato simpatia senza precedenti con il nostro popolo durante l’invasione turca in Siria del nord e dell’est.”

Il comandate in capo delle Forze Democratiche Siriane ha descritto il ruolo della Russia come “positivo”, in particolare rispetto alla soluzione di problemi della Siria settentrionale e orientale e ha detto: “La Russia ha grande influenza in Siria e noi sappiamo che desidera trovare una soluzione e contribuirà molto nell’aiutarci a raggiungere un accordo con il regime siriano.”

Abdi ha enfatizzato che tutti i tentativi di Mosca di avvicinare il regime siriano e il regime turco falliranno: “Questo perché quest’ultimo sostiene gruppi chiamati opposizione siriana contro il regime, il più importante dei quali è la Fratellanza Musulmana e le relazioni della Turchia con la Fratellanza Musulmana sono di natura strategica e non sono limitate alla Siria.” La Turchia non prederà facilmente le relazioni con loro e la Turchia non può fare la pace con il regime siriano.”

Mazloum Abdi ha parlato delle violazioni della Turchia degli accordi firmati sulla Siria settentrionale e orientale, dove Ankara sta modificando la composizione demografica, così come sta violando i diritti delle minoranze etniche e religiose che vivono lì e ha incolpato delle azioni della Turchia a Kobani sia Washington sia Mosca.

Abdi ha notato che le forze statunitensi si sono riposizionate nel nord della Siria spiegando che il ripiego ha avuto effetti negativi sulla guerra contro ISIS e che le operazioni hanno portato alla ricostituzione dei mercenari di IS per riorganizzare le loro file, “Questo problema non può essere risolto in mesi, ma ci vorranno anni.”

C’è ancora ambiguità sul ritorno delle forze USA nella regione, in particolare nelle regioni petrolifere, e, ha detto Abdi in questo contesto: “Di fatto è ancora ambiguo se le forze statunitensi continueranno qui o per quanto tempo, dipende da Trump.”

Abdi ha fatto appello a Washington perché compia più sforzi per aiutare a garantire una giusta soluzione politica al conflitto in Siria e per aiutare a garantire che a tutti i popoli in Siria, compresi i curdi, siano garantiti i loro pieni diritti in una nuova Siria democratica, nell’ambito di una nuova Costituzione siriana.

Abdi ha respinto l’idea che la Turchia sia in grado di ripetere lo scenario siriano in Libia o si coordini con mostra per raggiungere un nuovo accordo di Astana sulla Libya dicendo: “Io penso che Erdogansi stia illudendo, oppure coloro che gli stanno intorno lo stanno intenzionalmente o in modo foruito male indirizzando. La Libia non è la Siria dove condivide aree con i confini siriani, la Libia e la Turchia non hanno confini comuni. “La Turchia ora sta trasportando in Libia mercenari siriani che hanno usato contro di noi. “

Abdi ha discusso le possibilità di riprendere il dialogo con Ankara e la possibilità di colloqui diretti con la Turchia, o di collaborazione come è avvenuto in occasione del trasferimento della tomba di Suleiman Shah dalla sua collocazione nei pressi di Kobani alla sua attuale posizione nei pressi del confine turco, dicendo: “Perché no? Noi sappiamo che la Turchia vuole riportare i resti di Suleiman Shah a Kobani, e ricostruire lì la sua tomba, ammesso che la Turchia non prenda la nostra buona volontà per debolezza, saremo lieti di aiutare la Turchia e di coordinarci con le forze armate turche e di svolgere un’operazione del genere in uno spirito di pace, se questo spirito di pace sarà reciproco. Ci sono altri segnali di pace e di confidence building e buona volontà che siamo pronti a considerare.”

Mazloum Abdi ha espresso la sua grande preoccupazione rispetto allo sfollamento della popolazione siriana di Idlib e ha detto che esprime la sua disponibilità a ricevere la popolazione di Idlib sfollata nelle aree sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane.

Abdi ha sottolineato che la questione curda in Turchia e in Siria sono interconnesse. Anche in curdi in Iraq fanno parte di questa equazione: “Non possiamo separarli gli uni dagli altri. Più si fanno passi verso la pace in Turchia, più saranno percepiti effetti positivi qui in Rojava. Allo stesso modo, qualsiasi segnale positivo dalla Turchia verso i curdi in Siria hanno un effetto positivo sui curdi in Turchia e allo stesso modo passi ostili mossi dalla Turchia hanno un impatto negativo su entrambi i lati del confine.

Il comandante in capo ha messo in evidenza: “Gli Stati Uniti sono ansiosi di aiutare a mediare tra noi e la Turchia, come il Presidente Trump lo ha promesso nella sua prima telefonata, dicendo: “Parlerò con Erdogan e dobbiamo sistemare il problema in Siria.“ Io ho detto,“ Okay, prego.” Vogliamo mettere fine alle nostre differenze con la Turchia e se lo facciamo, questo decisamente poterà a una de-escalation della situazione dei curdi in Turchia e aiuterà a modificare l’opinione pubblica in Turchia in favore della pace Nel mio messaggio a lui, ho sottolineato la necessità della Turchia di affrontare il problema curdo anche all’interno dei suoi confini. Ha promesso di fare ciò che è necessario per aiutarci,“ ha aggiunto, “Io ripeto, abbiamo fatto del nostro meglio per sistemare i problemi con la Turchia, come Forze Democratiche Siriane e le Unità di Difesa del Popolo, abbiamo avuto colloqui diretti con la Turchia in passato e siamo pronti a farlo di nuovo, noi vogliamo la pace. “

Abdi ha notato, “Questo non significa che la Turchia sia responsabile di risolvere la questione curda in Siria o che noi siamo responsabili di risolvere la questione curda in Turchia. Abbiamo detto ripetutamente che non siamo parte del conflitto all’interno della Turchia. Il problema curdo qui è il problema interno della Siria e possiamo aiutare a risolverlo con tutti Paesi attualmente presenti in Siria, compresa la Turchia, ma alla fine è necessario negoziare con il governo a Damasco, così siamo tutti siriani e sono sicuro che possiamo. “

Mazloum Abdi ha fatto riferimento anche all’unità nazionale curda e ha detto: “Questa è una questione imperativa, e noi, per parte nostra, lo sosteniamo e il Consiglio Nazionale Curdo e la leadership poitica del Kurdistan iracheno devono sostenere questi sforzi.”

Il comandante in capo delle Forze Democratiche Siriane, Mazloum Abdi, ha sottolineato che l’Amministrazione Autonoma della Siria del nord e dell’est ha una buona relazione con gli Stati del Golfo e l’Egitto e ha detto che sanno lavorano con l’Egitto per tenere la conferenza del Cairo.

J.O

Fonte: ANHA

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