Manifestazione di massa con 30.000 partecipanti a Colonia. Associazione curda svela un complotto omicida dei servizi segreti turchi nella RFT-Dopo la deposizione di sindaci e l’arresto di deputati del Partito Democratico dei Popoli (HDP) di sinistra, il governo turco ha preso slancio per un nuovo colpo contro la società civile democratica. Sulla base dello stato di emergenza venerdì 370 organizzazioni non governative sono state vietate per »minaccia contro la sicurezza nazionale«. 190 delle associazioni chiuse per decreto dal Presidente Recep Tayyip Erdogan sarebbero vicine dal Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), altre 19 al DHKP-C socialista che opera in clandestinità. La polizia nel fine settimana ha assaltato e sigillato uffici e sedi associative in tutto il Paese.
Sono stati vietati la confederazione del movimento delle donne curde (KJA) a Diyarbakir e consultori in tutto il Paese, associazioni per la lingua e la lettera curda e il noto centro culturale Dicle-Firat nella città vecchia di Diyarbakir. Sono stati messi i sigilli anche alla sede del Sarmasik (Efeu), un’associazione per la lotta contro la povertà che a Diyarbakir ha rifornito di generi alimentari 35.000 persone bisognose, così come l’associazione di aiuti per il Rojava che aveva fornito aiuti umanitari per i profughi provenienti dalla Siria e alle città distrutte dall’esercito nell’est della Turchia.
È stata chiusa anche l’associazione di aiuti socialista per i prigionieri politici TAYAD a Istanbul e inoltre tre associazioni progressiste di avvocati. In un video diffuso via Twitter si vede come unità anti-terrorismo armate di mitragliarci assaltato lo »Studio degli Avvocati del Popolo« ad Ankara. Diversi avvocati sono stati arrestati con brutale violenza. Intanto Erdogan per la prima volta dall’emanazione del decreto di stato di emergenza ha nominato un rettore di un famoso ateneo di Istanbul. Mehmed Özkan, professore nella cattedra di tecnica biomedicale ora guida l’università statale Bogazici.
Contro la »creazione della dittatura in costruzione« in Turchia sabato a Colonia hanno manifestato circa 30.000 aleviti e curdi. Per ore la polizia ha tenuto imbottigliati centinaia di giovani curdi che avrebbero mostrato bandiere vietate del PKK e agitato fumogeni. Nella Alevitische Gemeinde Deutschland (AABF – Comunità Alevita Germania) in quanto organizzatrice della manifestazione, per questo si moltiplicano le voci che chiedono di mettere fine alla collaborazione con associazioni curde.
Il “Congresso delle società curde democratiche in Europa” (KCD-E) intanto ha messo in guardia dalle attività dei servizi segreti turchi MIT. »Le ambasciate e rappresentanze turche in Germania e in Europa sono state praticamente trasformate in centrali dei servizi segreti«, si legge in una dichiarazione. Secondo l’associazione secondo alcune indicazioni ci sono informazioni concrete su una squadra di agenti in Germania e in Francia. Così un giornalista televisivo che si presenta come Mehmet Fatih S., che come il suo ufficiale di riferimento T. C. risiederebbe da due anni a Brema sarebbe stato »inviato in Europea come sicario professionale per uccidere politici curdi e sorvegliare associazioni curde«. Obiettivi sarebbero il co-presidente del KCD-E Yüksel Koc residente a Brema, così come il co-presidente del Congresso del Popolo del Kurdistan, Remzi Kartal. La procura di Brema dopo la presentazione di prove avrebbe avviato un’indagine contro Koc. Il KCD-E in questo contesto ha ricordato l’assassinio delle tre politiche curde, tra le quali la co-fondatrice del PKK Sakine Cansiz, da parte di agenti turchi quattro anni fa a Parigi.
di Nick Brauns
Junge Welte