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Strasburgo: Attivist* dello sciopero della fame protestano contro l’isolamento

Da agosto non ci sono più segni di vita di Abdullah Öcalan. A Strasburgo attivist* che hanno partecipato allo sciopero della fame hanno invitato il Comitato Europeo contro la Tortura a mantenere le sue promesse e a mettere fine all’isolamento a Imrali.

In una conferenza stampa davanti al Consiglio d’Europa a Strasburgo attivist* che hanno partecipato allo sciopero della fame di massa dello scorso anno durato mesi hanno richiamato il Comitato Europeo contro la Tortura (CPT) alle sue responsabilità. Lo sciopero della famel contro l’isolamento del precursore curdo è stato condotto in molti Paesi, a Strasburgo un gruppo aveva iniziato l’azione il 17 dicembre 2018 con il motto „Rompere l’isolamento, abbattere il fascismo“.

Alla conferenza stampa di ieri, 29 gennaio, hanno partecipato la deputata del Bundestag Gökay Akbulut (DIE LINKE), gli ex deputati HDP Nursel Aydoğan e Faysal Sarıyıldız, nonché diversi parlamentari europei.  

A nome delle e degli scioperanti di Strasburgo Gulistan Çiya Ike ha letto una dichiarazione nella quale il Consiglio d’Europa e il Comitato contro la Tortura vengono invitati a dare seguito alle promesse che fecero all’epoca. Lo sciopero della fame si era stato concluso dopo aver imposto un colloquio degli avvocati con Öcalan sull’isola carcere di Imrali.

„Le misure disumane a Imrali, il ricatto attraverso la politica di isolamento imposta a Abdullah Öcalan, la tortura di isolamento e la politica per spezzare la volontà devono avere fine. E questo devono farlo in primo luogo il Consiglio d’Europa“, ha detto Gulistan Çiya Ike.

Il CPT è l’unica istituzione che può ispezionare tutti gli istituti di detenzione in tutto gli Stati membri del Consiglio d’Europa. Il comitato quindi è responsabile in prima linea di risolvere problemi come la detenzione in isolamento. „Abbiamo condotto innumerevoli colloqui con il CPT nonché con rappresentanti del Consiglio d’Europa e del Parlamento Europeo. Ogni volta ci è stato detto che Abdullah Öcalan viene isolato e che si tratta di una misura disumana. In particolare la segreteria del CPT ci ha promesso di intraprendere sforzi ancora maggiori se avessimo messo fine al nostro sciopero della fame. Questa è stata la ragione per la quale abbiamo smesso. Abbiamo messo fine alla nostra azione a fronte delle promesse di queste istituzioni.“

Come risultato dello sciopero della fame hanno avuto luogo due colloqui con gli avvocati e una vista di famigliari da Öcalan. Dall’agosto 2019 è di nuovo interrotto ogni contatto con Imrali. Le richieste di visita del team di difesa non vengono lavorate dalla procura, le visite dei famigliari vengono respinte con la motivazione che ai prigionieri di Imrali sono state comminate punizioni disciplinari.

Gulistan Çiya Ike ha dichiarato che il CPT e il Consiglio d’Europa non hanno mantenuto le loro promesse e non hanno svolto i loro compiti: „Non si orientano in base alla legislazione, ma alla politica internazionale. Lo Stato turco avrebbe o dovuto rimuovere l’isolamento oppure la Turchia su proposta del CPT doveva essere escluso dal Consiglio d’Europa.“ La Turchia verrebbe incoraggiata dall’atteggiamento esitante e incoerente del CPT nel suo operato illegale. In questo modo il CPT si starebbe rendendo corresponsabile. „Facciamo ancora una volta appello perché il sistema di tortura a Imrali venga rimosso e il CPT impieghi i suoi poteri secondo la legislazione internazionale.“

di BARIŞ BALSEÇER

Fonte: ANF

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