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Iraq

Gioco pericoloso in Iraq

Mentre in Iraq continuano le proteste per il sistema di governo corrotti, la coalizione Bina formata da forze sciite vicine all’Iran e da alcuni gruppi sunniti ha avviato passaggi che potrebbero portare a un ulteriore inasprimento della crisi.Le proteste in Iraq dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio iracheno Adil Abd al-Mahdi continuano. Con le sue dimissioni il Presidente iracheno nel giro di 15 giorni avrebbe dovuto assegnare un nuovo incarico di governo. Il termine previsto dalla Costituzione quindi è stato superato. Dato che finora non è stato possibile trovare un accordo su un governo che trovi consenso sia tra i sunniti sia tra gli sciiti, non è stato formato uno nuovo. L’influente religioso sciita Muqtada as-Sadr, che sostiene le proteste in Iraq, continua a chiedere nuove elezioni sotto supervisione dellONU. Anche il leader religioso sciita Ali al-Sistani venerdì ha chiesto nuove elezioni per non rendere più profonda la crisi in Iraq. La richiesta di nuove elezioni è anche una delle richieste dei manifestanti, dei quali 500 sono stati uccisi dal 1 ottobre e oltre 25.000 sono rimasti feriti dalla polizia e milizie vicine all’Iran.

La coalizione Bina chiede la nomina di un novo Presidente

La coalizione Bina vicina all’Iran chiede invece la nomina immediata di un nuovo Presidente e e la formazione di un nuovo governo senza nuove elezioni. La coalizione Bina così cerca di mantenere lo status quo e di impedire una modifica della struttura di governo dell’Iraq. Con questo applica interessi iraniani di mantenere ovvero portare un governo sotto la sua influenza. Un passo del genere rischia di rendere più profonda la crisi in Iraq.

Al-Sadr si è appellato alla coalizione Bina e al Ministro dell’Istruzione candidato da lei candidato, Qusay al-Suhail, di rispettare la volontà della popolazione. Suhail era stato sostenuto dal Presidente del Consiglio Nuri al-Maliki vicino all’Iran e incluso nel governo nel 2018 per la coalizione dello Stato di Diritto.

Fonte: ANF

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