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Kurdistan

Membri di IS con distintivi della Turchia e dell’ENS

Membri di IS hanno preso parte sotto la bandiera turca e con l’uniforme del cosiddetto Esercito Nazionale Siriano (ENS) all’occupazione di Serêkaniyê e Girê Spî. Ormai non ritengono più necessario nascondere la loro identità. (già tempo fa l’agenzia stampa ANHA aveva pubblicato un dossier di 79 biografie con identità, appartenenza e foto di ex dirigenti di IS ora inseriti nelle file dell’ENS, NdT).

Dal 2016 la Turchia ha organizzato membri di „Stato Islamico“ (IS) nello „Esercito Nazionale Siriano“ (ENS). Quando il 24 agosto 2016 ha avuto inizio l’operazione di occupazione della regione di Şehba a Jarablus in Siria del nord, numerosi jihadisti di IS si sono tagliati barba e capelli e hanno indossato uniformi dell’ENS guidato dallo Stato turco. Nel corso dell’offensiva delle Forze Democratiche Siriane (FDS) per la liberazione di Raqqa e Deir ez-Zor decine di migliaia di seguaci di IS sono andati in Turchia e nelle zone sotto occupazione turca in Siria del nord. Anche questi jihadisti sono stati sistemati dallo Stato turco in unità dell’ENS. Quando il 20 gennaio 2018 è iniziata l’occupazione di Efrîn, gli islamisti nell’ENS non hanno più ritenuto necessario mascherarsi spuntandosi le barbe. Lo Stato turco ormai aveva completamente trasformato l’ENS in un esercito di jihadisti.

Anche alcuni membri di IS che hanno preso parte all’interno del cosiddetto Esercito Nazionale Siriano (ENS) all’operazione di occupazione iniziata dallo Stato turco il 9 ottobre a Serêkaniyê (Ras al-Ain) e Girê Spî (Tall Abyad), non ritengono più necessario il camuffamento. Anche se i servizi segreti turchi li hanno più volte ammoniti, gli jihadisti dell’ESL e dell’ENS condividono alacremente foto del loro periodo presso lo „Stato Islamico“ e fanno propaganda per IS nei social media.

Informazioni sui seguaci di IS

Alcuni dei membri di IS che hanno preso parte all’occupazione di Efrîn e Serêkaniyê come „ESL“ o „ENS“ sono le seguenti persone:

Ahmed Abud: Il 33enne è noto con il nome di Abu Shihab bekannt. Fa parte della tribù degli al-Khalahi e è originario di Meyadin a Deir ez-Zor. Nel 2014 a Meyadin si è unito a IS. Due anni fa è andato nelle zone sotto occupazione turca a Şehba e si è unito alla milizia Jaish al-Sharqiya che è composta quasi completamente da membri di IS. Ha partecipato all’operazione di occupazione turca a Efrîn e è stato attivo soprattutto nei combattimenti a Cindirês. Ora ha preso parte all’occupazione di Serêkaniyê e Girê Spî e è stato convocato dallo Stato turco nel comando generale delle due città nelle unità Jaish al-Sharqiya di stanza.

Abu Ahmed al-Khureshi: L’islamista fa parte della tribù dei Qaraani e è originario del villaggio al-Quriyah a Deir ez-Zor. Nell’ESL è noto come Abu Jasim, presso IS si faceva chiamare Abu Ahmed al-Khureshi. È sposato e ha tre figli. All’inizio della guerra civile siriana si è unito al battaglione Faruk. Quando IS è comparso nella regione, è entrato a farne parte e ha svolto attività come addestratore militare di IS a al-Baraka a Hesekê. Il suo emiro in quel periodo era Abu Jandal al-Beltshiki. Più tardi lui stesso è diventato emiro militare di diversi posti di controllo stradale di IS. Durante il suo periodo a Deir ez-Zor e Aleppo ha preso parte a tutte le azioni di combattimento.

Nel 2017 al-Khureshi con la mediazione dei servizi segreti militari di IS è andato nei territori occupati dalla Turchia a Şehba. Suo cugino era l’emiro della milizia Isud al-Sharqiye a Idlib. Lui stesso si è uniti al gruppo, ha preso attivamente parte all’occupazione di Serêkaniyê e si trova ancora lì. Abu Ahmed al-Khureshi usa un account su Facebook sotto il nome Anas Khalil, sul quale ha condiviso anche foto del suo periodo presso IS.

Mihammed al-Debas: Questo jihadista è nato nel 1988 e è originario di al-Bukemal a Deir ez-Zor. Prima dell’inizio della guerra civile siriana viveva del commercio di verdure. Nel 2013 a al-Bukemal si è unito a Fronte Al-Nusra. Quando Deir ez-Zor è caduta sotto il dominio di „Stato Islamico“, al-Debas è passato a IS e sei mesi dopo è andato a Idlib. Lì si è di nuovo unito a al-Nusra. Nel 2015 sotto l’egida del comandante di Al-Nusra Xizhil è andato in Turchia e da lì è tornato a Idlib. Nel 2015 ha preso parte a un addestramento militare in Giordania e dopo il suo ritorno si è unito a un gruppo guidato dallo Stato turco. Con questo gruppo ha partecipato all’occupazione di Efrîn. Con la Brigata Sultan-Murad costruita dai servizi segreti turchi ha preso parte all’invasione di Serêkaniyê e Girê Spî. Continua a soggiornare nella zona.

Ahmed Adnan al-Rehwmi: Lo jihadista è nato nel 1998 a al-Bukemal a Deir ez-Zor e lì era operaio nell’edilizia. Nel 2014 si è unito a IS. Nello „Stato Islamico“ è stato accusato di furto e alla fine del 2014 è fuggito in Turchia con la sua famiglia. Quando lo Stato turco costruiva in Turchia le unità „Scudo dell’Eufrate“ per l’operazione di occupazione a Şehba, si è aggregato. Nel 2018 ha preso parte all’occupazione di Efrîn, nell’ottobre 2019 ha partecipato come membro della Brigata Sultan-Murad all’invasione di Girê Spî e Serêkaniyê.

Suud Ghayeb al-Rakkad: L’islamista originario del villaggio di Na’ur presso Til Koçer nella regione di Dêrik è noto come Selil Shammar al-Shammari e usa questo nome su Facebook. Fa parte della tribù Shammar. All’inzio della guerra civile siriana a Til Koçer si è unito all’ESL e all’inizio del 2014 è passato con IS. Era comandante militare di IS a Hol. Dopo circa un anno è andato in Turchia. Lì si è unito alle unità dell’ESL di „Scudo dell’Eufrate“. Nel 2018 ha preso parte all’invasione di Efrîn. All’invasione di Serêkaniyê iniziata il 9 ottobre ha preso parte attivamente come membro di Ahrar al-Sharqiye. In questa milizia c’è anche suo fratello Faysal Ghayip al-Rakkad. Attualmente si trova a Mebruka.

Ahmed Abu Qutade: Lo jihadista è originario di Saliye a Deir ez-Zor e nel 2017 era attivo all’interno di IS. Ora è membro di Ahrar al-Sharqiye guidato dallo Stato turco e è stato riconosciuto in un video di un attacco di occupazione contro Siluk nei pressi di Girê Spî che lui stesso ha pubblicato.

Fonte: ANF

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