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Kurdistan

Lo stato di emergenza a Van non è finito: Il divieto continua da 953 giorni

Dichiarazioni ufficiali affermano che lo stato di emergenza è finito, ma le pratiche dello stato di emergenza (OHAL) a Van continuano con maggiore asprezza.Un divieto è in atto contro manifestazioni ed eventi da quando a gennaio M. Emin Bilmez è stato nominato governatore di Van.

Il governatore Bilmez continua con il “divieto di proteste ed eventi” anche in estate, quando normalmente quasi tutti vanno nelle province occidentali per lavorare sugli altopiani. Il governatorato di Van ha proibito anche il Gezginfest, un festival che si tiene ogni anno con centinaia di migliaia di partecipanti doveva svolgersi il mese scorso, per “ragioni di sicurezza”.

Da quando il governo ha proclamato uno stato di emergenza il 20 luglio 2016, un divieto di “proteste ed eventi” è in atto a Van da 953 giorni.

Anche dichiarazioni e manifestazioni dell’HDP nel centro della città sono state fermate. Le madri e le persone che sono scese in piazza durante lo sciopero della fame per due volte sono state percosse e arrestate.

350 PERQUISIZIONI DOMICILIARI IN 5 MESI

Nei primi cinque mesi del 2019 a Van ci sono state quasi 350 perquisizioni domiciliari. 200 persone sono state fermate in queste perquisizioni e la polizia nel centro della città e nei centri distrettuali ha fatto per almeno 10.000 volte controlli dei documenti.

ORHAN DELL’HDP: LO STATO DI EMERGENZA A VAN NON È FINITO

Il deputato HDP di Van Muazzez Orhan ha detto: “Dallo stato di emergenza il governatorato di Van ha vietato tutte le attività democratiche, come qualsiasi forma di protesta, eventi o assembramenti in strada, mostrando che l’OHAL continua per mezzo del governatorato.”

VOGLIONO INTIMIDIRE LA SOCIETÀ

Orhan ha detto: “Il loro obiettivo è di bandire la lotta democratica, aumentare la pressione sulla società e intimidire la gente. Queste pratiche sono nocive per il consenso sociale. Vogliono lasciare il pubblico all’oscuro, coltivare una mancanza di consapevolezza e condannarci a una vita sotto l’oppressione dell’OHAL. Ci sono state 350 perquisizioni domiciliari e il 90% delle persone sono state rilasciate dal tribunale al quale sono state rinviate. Così queste persone sono state arrestate per sciocchezze tali che i tribunali non le trattengono. Le forze di polizia considerano la giustizia una minaccia da far pendere sulla testa della società. Questo deve finire subito. In tutto il processo elettorale, la protesta della popolazione contro queste pratiche ha mostrato quanto siano sbagliate. La polarizzazione sociale è in aumento e questo non va bene per nessuno. Sta facendo del male al nostro Paese. Il percorso verso la democrazia andrebbe sgomberato.

Fonte: ANF

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