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Turchia

Processo contro sette giornalisti curdi a Diyarbakir

Per aver condiviso nei social media un rapporto sui coprifuoco, domani sette giornalisti saranno in tribunale a Amed. Come parte civile contro i giornalisti compare un comandante responsabile dei Jandarma.

Avevano condiviso una notizia dell’agenzia stampa ormai vietata Dicle Haber Ajansı (DIHA) sulle operazioni militari a Sûr, la città vecchia di Amed, attraverso i social media. Domani per questo complessivamente sette giornalisti saranno in tribunale a Amed (Diyarbakır).

Concretamente l’accusa della procura contro i giornalisti riguarda una notizia dal titolo „L’assedio porta il nome ‚Bandiera 12′, l’uomo al suo vertice si chiama Musa Çitil“. La notizia è apparsa su DIHA e il quotidiano Özgür Gündem, ormai anch’esso vietato, e citava il comandante dei Jandarma a Amed, Musa Çitil, dell’epoca come responsabile dell’operazione nella città vecchia di Amed. Çitil, ormai promosso a vice comandante supremo dei Jandarma turchi, compare come parte civile nel procedimento.

Per gli imputati viene chiesta una pena detentiva tra uno e tre anni per „citazione di attori nella lotta contro il terrorismo”. Inoltre nell’atto di accusa contro l’ex reporter di DIHA Selman Çiçek viene chiesta una pena detentiva da uno a cinque anni per „propaganda per un’organizzazione terroristica”. Il procedimento contro i sette giornalisti si apre domani davanti alla 9° corte penale di Diyarbakır.

 

ANF

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