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Kurdistan

Arresti Hdp in Turchia, le reazioni di Fiom, Prc, Gue/Ngl, Cgil

«Stanotte in Turchia sono stati arrestati i principali dirigenti dell’HDP ed un gran numero di deputati del Partito democratico dei popoli. La repressione del governo di Erdogan contro il popolo curdo non ha limiti e procede di pari passo con l’instaurazione di un vero e proprio regime fascista e totalitario. L’Italia e l’Europa devono intervenire: Erdogan va fermato e il fatto che la Turchia faccia parte della NATO dice solo che accozzaglia di sinceri democratici albergano nell’alleanza atlantica. Il Partito della Rifondazione Comunista è impegnato a costruire mobilitazioni unitarie in tutte le città contro il governo Turco, per la liberazione dei compagni e delle compagne dell’HDP, per la liberazione di Ocalan. Il governo Renzi ritiri immediatamente l’ambasciatore italiano e rompa le relazioni commerciali con il governo turco che sta costruendo un regime fascista».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

«Oggi in Turchia il governo fascista turco ha arrestato undici deputati dell’HDP, il Partito democratico dei Popoli, compresi il vide presidente Selahattin Demirtas e la co-leader Figen Yuksekdag, che ho incontrato più volte e con la quale sono “gemellata”, nell’ambito di un’iniziativa di eurodeputati volta proprio a proteggere i nostri omologhi del partito filocurdo. Dopo i giornalisti, i deputati dell’opposizione, e il blocco di internet e di ogni accesso ai social. Siamo al fascismo, alla dittatura, alla repressione di ogni diritto. Cosa aspetta la Mogherini ad intervenire? L’Europa interrompa subito gli accordi commerciali e quello sui migranti con la Turchia. Farò tutto il possibile affinchè vengano subito liberati i deputati HDP e l’Ue la smetta di assistere impassibile – anzi, di finanziare – ai crimini di un regime».

Eleonora Forenza, deputata europea de L’Altra Europa – gruppo GUE/NGL

“La Cgil segue con estrema preoccupazione l’evolversi della situazione in Turchia, dove – da quanto si apprende – e’ in corso un’operazione delle forze di polizia volta all’arresto di diversi parlamentari appartenenti alla formazione politica HDP, il Partito Democratico dei Popoli”. Cosi’ il coordinatore area politiche europee e internazionali della Cgil, Fausto Durante. “Tra gli esponenti politici gia’ arrestati- sottolinea ildirigente sindacale- figurano, insieme ad altri, il deputato Selahattin Demirtas e la deputata Figen Yüksekdag, i due portavoce di HDP, partito che rappresenta la maggiore forza politica di opposizione al presidente Erdogan e al suo governo e che si batte per i diritti della popolazione curda”.

“Quanto sta avvenendo- aggiunge Durante- conferma che, dopo la recente e controversa vicenda del presunto colpo di stato, in Turchia continuano a restringersi gli spazi di liberta’ e partecipazione democratica e a moltiplicarsi gli attacchi a quanti, nella politica e nella societa’, rappresentano opinioni e tendenze alternative a quelle di maggioranza. Basti pensare, ad esempio, alle limitazioni alla liberta’ di iniziativa sindacale e alle azioni di intimidazione che in questo campo si susseguono”. “Proprio pochi giorni fa – denuncia il dirigente della Cgil -,nel corso dell’evento conclusivo di un progetto di formazione per giovani sindacalisti tenuto dalla Confederazione europea dei sindacati ad Antalya, evento a cui partecipavano cinque esponenti della Cgil, alcuni agenti della polizia turca hanno fermato e poi arrestato senza alcun mandato scritto Can Kaya, un dirigente del Disk, il principale sindacato di opposizione alle politiche economiche e sociali di Erdogan”.

“Tutto cio’- conclude Durante- dimostra come sia necessario che l’Unione europea, le Nazioni Unite e tutte le istituzioni internazionali facciano sentire chiaramente la propria voce in difesa dei diritti sociali e civili dei cittadini e dei lavoratori turchi, oggi seriamente compromessi. Per parte nostra, intensificheremo nei prossimi giorni i contatti e le relazioni con i sindacati turchi aderenti alla Confederazione europea deisindacati e alla Confederazione sindacale internazionale, affinche’ avvertano la vicinanza e la solidarietà dell’insieme del movimento dei lavoratori””

Fausto Durante, Cgil

“E’ uno scandalo che l’Europa non abbia ancora ritirato l’accordo con la Turchia, che sta sprofondando di giorno in giorno in un regime che non esageriamo a definire fascista, in cui la libertà e la democrazia non sono garantite e in cui per la prima volta il governo interviene censurando su scala nazionale anche l’utilizzo di mezzi di comunicazione come i social network”.

“Per questo – continua – oggi saremo in piazza a sostegno dei popoli della Turchia che avevano democraticamente eletto i parlamentari arrestati e continueremo ad essere anche al fianco del sindacato turco, in particolare Disk, che sta continuando a battersi per la difesa della libertà e della democrazia nel paese, e che a sua volta in questi momenti difficili sta subendo atti di repressione e intimidazione in tutto il paese e nei luoghi di lavoro.” “Come Fiom – conclude Orazzini – chiediamo che venga ritirato l’accordo con la Turchia sui migranti e che il governo italiano interrompa le relazioni con Ankara e si faccia portavoce in Europa delle stesse posizioni, fino a che non sarà ristabilito il rispetto della democrazia e delle libertà individuali.”

Valentina Orazzini, responsabile Ufficio Europa della Fiom

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