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Kurdistan

Dettagli del congresso del PKK: non una fine, ma un nuovo inizio

Il PKK, che ha caratterizzato gli ultimi 50 anni, ha tenuto il suo 12° Congresso con la partecipazione di 232 delegati. Durante il congresso Duran Kalkan, membro del Comitato Esecutivo del PKK ha affermato:”Questo non è una fine, ma un nuovo inizio”.

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) è diventato l’ultimo anello della rivolta contro le politiche di distruzione e negazione rivolte ai curdi fin dalla proclamazione della repubblica. Nota nella storia come la “29a rivolta curda”, il PKK si è distinto negli ultimi 50 anni.

Il PKK ha tenuto il suo 12° Congresso straordinario dal 5 al 7 maggio, sulla base dell’“Appello per la pace e una società democratica” lanciato dal leader del popolo curdo Abdullah Öcalan il 27 febbraio.

Hanno partecipato 232 delegati

Secondo un rapporto dell’agenzia di stampa Firat News (ANF), il congresso del PKK si è svolto contemporaneamente e in parallelo in due diverse regioni all’interno delle aree di difesa di Medya. Vi hanno partecipato 232 delegati, tra cui membri del Comitato esecutivo del PKK, del Comitato centrale del PKK, i co-presidenti e membri del Consiglio esecutivo dell’Unione delle comunità del Kurdistan (KCK), membri del Consiglio militare delle HPG e coordinatori del KJK e del PAJK.

Poster di Öcalan e dei martiri rivoluzionari erano esposti nella sala congressi, insieme a un poster di Sırrı Süreyya Önder, membro della delegazione di Imrali, recentemente scomparso. Dopo un minuto di silenzio in memoria dei rivoluzionari caduti, è iniziata l’elezione del presidente del congresso. I membri del Comitato esecutivo del PKK Duran Kalkan e Xalîde Engîzek, il membro del Consiglio esecutivo della KCK Sabri Ok, l’esponente del Comitato centrale del PKK Hêlîn Ümit e l’esponente del Coordinamento del PAJK Raperin Munzur sono stati scelti per formare la presidenza del congresso.

Duran Kalkan: non è una fine ma un nuovo inizio

Il discorso di apertura è stato pronunciato da Duran Kalkan, membro del Comitato esecutivo del PKK, che ha iniziato commemorando tutti i martiri rivoluzionari, a partire da Haki Karer, Ali Haydar Kaytan (Fuat), Rıza Altun e Sırrı Süreyya Önder.

Ha affermato che lo scioglimento del PKK “non è una fine, ma un nuovo inizio”. Duran Kalkan ha aggiunto: “Questo congresso è diverso dagli altri. In un certo senso, può essere paragonato al nostro primo congresso. Si tiene per concludere storicamente e collocare correttamente il PKK. Ma questo non è il fine ultimo; piuttosto, l’obiettivo è creare spazio per nuove iniziative e opportunità”.

Il PKK è il partito della linea apoista

Duran Kalkan ha osservato che la struttura centrale del PKK si era costituita inizialmente attorno al leader Öcalan e in seguito divenne nota con nomi come “Apocular – Apoista” (seguaci di Apo, come viene chiamato Öcalan), “Rivoluzionari del Kurdistan” e “Unione della gioventù rivoluzionaria del Kurdistan”.

Duran Kalkan ha aggiunto: “Alla fine del 1978, si sentì la necessità di organizzarsi come partito, che portò alla nascita del nome “Partiya Karkerên Kurdistan”. Quindi il PKK non è nato all’improvviso. È importante riconoscerlo. Ma sì, il PKK è diventato l’organizzazione della linea apoista, prendendone l’essenza e lavorando per darle forma. La militanza apoista e quella del PKK si sono sviluppate su questa base.”

Un Congresso per un nuovo inizio

Duran Kalkan ha proseguito: “Perché questo congresso è simile al nostro primo congresso? Allora, c’era una forte volontà di un nuovo inizio. Ora c’è una forte volontà di concludere storicamente quell’inizio. Ma questa non è una fine nel senso di una conclusione. Si tratta di concludere una fase per aprire la strada a un inizio più nuovo, più forte e più ambizioso.”

Dopo la lettura del rapporto politico che delineava le prospettive di Öcalan sul congresso, è stato presentato il rapporto del Comitato centrale del PKK. Il rapporto politico, che include una valutazione del processo politico e militare, sottolinea l’impatto del PKK negli ultimi 50 anni in Kurdistan, affermando che aveva fatto rivivere un’identità curda sull’orlo dell’estinzione.

Il rapporto afferma: “Il PKK segna una nuova era nella storia curda e la nascita di una nuova, libera identità curda in Kurdistan. La costituzione ufficiale del partito al primo Congresso fu un intervento radicale contro l’estinzione storica e la dichiarazione di una nuova era di libertà. Allo stesso modo, il XII Congresso conclude la fase portata avanti dal PKK e mira ad aprire la strada a una nuova era in quella storia di libertà”.

Aprire la strada a nuove strategie

Il rapporto afferma che, mentre il congresso fondativo era principalmente un appello al popolo curdo, il 12° congresso mira a lanciare un movimento di liberazione più ampio per tutti i gruppi e i popoli oppressi. “Sciogliere la struttura organizzativa del PKK e porre fine alla sua lotta armata come strategia fondamentale significa aprire la strada alla lotta per la libertà curda e agli sforzi per una società democratica, da portare avanti con nuove strategie e forme organizzative”.

Il rapporto sottolinea che lo scioglimento della struttura organizzativa del PKK non rappresentava la fine del movimento rivoluzionario per la libertà, ma l’inizio di una nuova fase: “Il PKK ha rappresentato il periodo più glorioso nella storia del Kurdistan. Il PKK significava coraggio, eroismo, sacrificio. Rappresentava l’identità curda libera basata sulla libertà delle donne. È stata la rinascita della verità curda attraverso la linea apoista. Valori come onore, lealtà e solidarietà sono stati ridefiniti grazie al PKK. Il movimento apoista ha creato tutto questo sotto il nome del PKK e ora sta riponendo questa verità nella sua giusta posizione storica con il 12° Congresso. Tutto questo viene fatto interamente attraverso la nostra libera volontà e le nostre decisioni, al fine di progredire ulteriormente nel cammino verso una vita libera e una società democratica. Il PKK sarà sempre ricordato e continuerà a vivere come il vero movimento di eroismo e libertà nella storia del Kurdistan”.

Decisione adottata all’unanimità

Dopo la valutazione del processo politico-militare, il congresso si è dedicato alla discussione della nuova fase della lotta. Nel corso di tre giorni, si sono svolte discussioni e valutazioni intense e articolate. Sono state discusse e approvate le proposte elaborate dal comitato di preparazione del congresso, riguardanti “Leadership, martiri, veterani, la struttura organizzativa del PKK e il metodo della lotta armata, e la costruzione di una società democratica”. Tutte le risoluzioni sono state approvate all’unanimità dopo discussioni approfondite e articolate.

A condizione che sia gestito da Öcalan

La risoluzione più discussa e attesa dal pubblico è stata quella che proponeva lo scioglimento del PKK. Dopo approfondite valutazioni e discussioni, il congresso ha adottato la decisione di “sciogliere la struttura organizzativa del PKK e porre fine al suo metodo di lotta armata, a condizione che il processo pratico sia guidato e gestito dal leader Apo, ponendo così fine alle attività svolte sotto il nome del PKK”.

Il 12° Congresso Straordinario del PKK si è concluso con gli slogan “Bijî Serok Apo” (Lunga vita al Leader Apo), “Jin, Jiyan, Azadî” (Donna, Vita, Libertà) e “Insistere sull’umanità significa insistere sul socialismo”. È stato annunciato che i risultati dei due congressi paralleli sarebbero stati presto resi pubblici.

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