Il compromesso della NATO con lo Stato turco e il suo pubblico sostegno alle violente politiche anti-curde di Erdoğan dimostrano che l’alleanza è ancora una volta disposta a commettere gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, lo afferma il KNK.
Il Consiglio esecutivo del Congresso nazionale del Kurdistan (KNK) ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna l’acquiescenza della NATO e della Svezia alle richieste di Erdoğan e la loro complicità negli attacchi dello Stato turco contro il popolo curdo.
La dichiarazione rilasciata dal Consiglio esecutivo del KNK comprende quanto segue:
“Al vertice NATO del 2023 in Lituania, i leader mondiali hanno accettato le richieste dell’autoritario presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, trasformando l’evento in una sessione diplomatica di alto livello che sancisce l’oppressione del popolo curdo e promette continui spargimenti di sangue e sfollamenti in tutto il Kurdistan.
Prima del vertice, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, il primo ministro svedese Ulf Kristersson ed Erdoğan hanno rilasciato un accordo in 7 punti, mostrando deferenza per le imposizioni dello Stato turco e totale disprezzo per le leggi e le tradizioni democratiche della Svezia e le convenzioni internazionali sui diritti umani.
Ancora una volta, la Turchia ha usato la sua appartenenza alla NATO per ricattare le nazioni democratiche e ottenere il via libera per le sue politiche dittatoriali e campagne di aggressione militare e genocidio contro il popolo curdo.
Solo quattro anni fa, molti Stati membri della NATO hanno ringraziato i curdi, e in particolare le Unità di protezione del popolo (YPG) e le Unità di protezione delle donne (YPJ) in Rojava (Kurdistan siriano), per aver salvato l’umanità dalla catastrofe combattendo e sconfiggendo lo Stato islamico (ISIS ) gruppo terroristico, che allora rappresentava una grave minaccia per la sicurezza globale.
Inoltre tutti gli Stati membri della NATO sanno che l’ISIS è stato fondato e sostenuto dalla Turchia, membro della NATO. Il continuo prendere di mira le YPG e le YPJ da parte di Erdoğan è una continuazione della guerra per procura dell’ISIS contro i curdi. La NATO, e qualsiasi alleanza impegnata per la democrazia e la stabilità internazionale, dovrebbero essere consapevoli di questa storia recente e di questa importante dinamica regionale.
A pochi giorni dal 100° anniversario del Trattato di Losanna, che ha diviso il Kurdistan e ha lasciato il popolo curdo senza voce senza nemmeno menzionare i curdi nel suo testo, il compromesso della NATO con lo Stato turco e il suo pubblico sostegno alle violente politiche anti-curde di Erdoğan dimostrano che l’alleanza è ancora una volta disposta a commettere gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Per oltre 40 anni, la NATO ha legittimato gli attacchi dello Stato turco contro i curdi e ha approvato e coperto i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità perpetrati dallo Stato turco.
Condanniamo fermamente l’acquiescenza della NATO e della Svezia alle richieste di Erdoğan e la loro complicità negli attacchi dello Stato turco contro il popolo curdo”.