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Turchia

Selahattin Demirtaş risponde all’appello di Erdoğan per i voti curdi

Il politico curdo incarcerato Selahattin Demirtaş ha risposto al recente appello del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan agli elettori curdi con un video che raccontava le violazioni dei diritti umani durante il periodo al potere del Partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP), aggiungendo “Non abbiamo dimenticato”.

Selahattin Demirtaş, l’ex co-presidente del Partito democratico dei popoli (HDP) detenuto da oltre sei anni, ha risposto al recente appello del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan agli elettori curdi dicendo: “Non abbiamo dimenticato”.

Mercoledì Erdoğa, alla vigilia delle elezioni del 14 maggio,sui social media si è rivolto alla comunità curda con un messaggio che iniziava con “Miei cari compagni curdi”. Nel messaggio, pubblicato pochi giorni prima delle elezioni, Erdoğan ha affermato di aver lottato duramente per garantire i diritti del popolo curdo e per impedire il pianto delle madri curde.

.“Sapete benissimo quali difficoltà abbiamo superato per arrivare fin qui e quali trappole ci sono state tese davanti”, ha affermato Erdoğan. Certo, ci sono state carenze e cose che volevamo fare ma non abbiamo potuto; ma ciò che abbiamo realizzato in termini di diritti e libertà in Turchia è chiaro”.

Erdoğan ha concluso il suo messaggio promettendo di lavorare instancabilmente fino a quando la Turchia non diventerà un luogo più prospero e pacifico per tutti i suoi cittadini, compresi i curdi.

In risposta, Demirtaş ha pubblicato un video su Twitter che raccontava le violazioni dei diritti umani durante il periodo al potere del Partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP), aggiungendo “Non abbiamo dimenticato”.

Il governo dell’AKP è stato accusato di sopprimere l’opposizione politica e di violare i diritti umani, in particolare nei confronti della minoranza curda. HDP è stato un soggetto critico esplicito delle politiche dell’AKP nei confronti dei curdi e ha dovuto affrontare sfide legali, tra cui un caso di chiusura contro il partito ancora in corso, la rimozione dei sindaci e l’incarcerazione di funzionari del partito, tra cui Demirtaş.

Il messaggio del presidente è arrivato poco dopo che il ministro dell’Interno Süleyman Soylu ha spiegato come Erdoğan gli aveva ordinato di rimuovere i sindaci dei comuni gestiti dai curdi. Soylu ha affermato che Erdoğan gli aveva detto che era a disagio con i sindaci di HDP, e nel giro di due giorni sono stati tutti rimossi dai loro incarichi.

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