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Interviste

Besê Hozat: Lo Stato come stupratore (Parte 1)

Stupri di donne e bambini in Kurdistan e in Turchia sono quotidiani. „Si vuole abituare la società al fatto che non ci sono più valori etici. Una società senza etica può essere usata a piacimento“, dice Besê Hozat.

Besê Hozat come co-Presidente del Consiglio Esecutivo dell’Unione delle Comunità del Kurdistans (KCK) in un’intervista a ANF [pubblicata in lingua tedesca il 29.1.2020 NdR] ha parlato di temi di attualità. Pubblichiamo un estratto sul carattere della coalizione di governo e sul tema dello stupro come politica statale in Turchia e in Kurdistan.

La coalizione AKP/MHP dopo il suo arretramento nelle elezioni comunali del 31 marzo 2019 e la ripetizione delle elezioni a Istanbul il 23 giugno rafforza la repressione nel Paese per impedire il proprio crollo. La repressione più forte è nel Bakurê Kurdistan [Kurdistan del nord]. Quotidianamente vengono fermate e arrestate dozzine di persone, numerosi territori vengono dichiarati zona di sicurezza e se si incontrano anche solo tre persone, vengono attaccate. Come valuta questo terrorismo di Stato e cosa si può fare contro questo?

Il governo fascista AKP/MHP non ha più alcuna legittimità. Si trova in un serio processo di dissoluzione. Questo è diventato chiaro nelle elezioni amministrative dello scorso anno. Per mantenersi al potere, si disprezza la volontà della popolazione e si fa partire la morsa della repressione. Gli attacchi mirati alla distruzione sono stati inaspriti. Si tratta di un governo che si tiene in piedi solo grazie alla guerra. Si trova in guerra contro i popoli all’interno del Paese e all’estero. La loro intera esistenza si fonda su distruzione, massacri e occupazione. Si è votato a una politica ostile ai curdi. Si tratta di un atteggiamento mentale malato che rende la sua esistenza dipendente dalla distruzione del popolo curdo. In Kurdistan ogni giorno hanno luogo massacri politici, culturali, ecologici e fisici. La crociata di annientamento culturale viene resa più profonda con nuovo mezzi e nuovi metodi. Se si mettono insieme due o tre persone, il governo entra nel panico e attacca. Le persone elette dalla popolazione vengono rimosse dall’incarico e punte, le istituzioni pubbliche occupate.

Ai curdi viene negato il diritto di voto

Il governo teme la volontà degli elettori. L’ostilità nei confronti dei curdi arriva al punto che gli viene negato il diritto di voto attivo e passivo. La libertà di voto in Turchia è stata abolita. Im sostanza i curdi in Turchia sono stati privati della cittadinanza. Di questo non si parla, ma è una realtà. Ai curdi viene tolta la cittadinanza. Elettori e eletti vengono puniti, la loro volontà viene usurpata e le carceri sono stracolme.

Coalizione della contro-guerriglia

Il govenro AKP/MHP è una coalizione della contro-guerriglia, un’alleanza Gladio. Il suo obiettivo è il completamento del genocidio dei curdi in corso da cento anni. È il governo più pericoloso nella storia delle repubblica. Le potenze straniere lo sostengono perché lo trovano utile per i loro interessi in Medio Oriente. Si tiene al potere con sostegno straniero, inoltre non c’è una forte opposizione politica e sociale in Turchia. Per il resto la coalizione di governo non ha più legittimità. Se ci fosse una forte lotta politica e sociale, potrebbe essere raso al suolo.

Agitazione ostile ai curdi e nazionalismo

Un problema fondamentale in Turchia è la mancanza di un’opposizione democratica. Non c’è una lotta sociale unita. La cricca AKP/MHP trae profitto da questo, solo così riesce a mantenersi al potere. Attraverso l’agitazione ostile ai curdi viene fomentato il nazionalismo. In sostanza per la coalizione di governo non si tratta né di religione né della nazione. È ostile anche nei confronti dei curdi e dell’Islam. I valori sociali del popolo turco vengono abusati e venduti. L’MHP è stato fondato come gamba politica della contro-guerriglia. Dalla sua fondazione avvelena la società e vive solo dell’ostilità contro i curdi, i turchi e i popoli dell’Anatolia. È un’organizzazione crudele con lo spirito di un vampiro. Come l’MHP anche l’AKP si è trasformato in una contro-organizzazione. Che queste due organizzazioni siano arrivate al potere, rappresenta il più grande complotto contro la Repubblica di Turchia dalla sua fondazione. I popoli della Turchia, in particolare il popolo turco, devono condurre una lotta massiccia contro questo. La lotta contro questo contro-governo non può essere solo un problema delle forze curde e della democrazia. Questo problema riguarda tutti i popoli della Turchia. Il governo è determinato a distruggere tutti i valori positivi della repubblica. A questo scopo vengono reimpostati lo Stato e la società. Si vogliono modificare l’atteggiamento mentale della società, la sua cultura e la sua etica. Si vogliono strutture in modo nuovo tutte le istituzioni secondo un modo di pensare reazionario e crudele.

Il fascismo non si abbatte con le strette di mano

In questa situazione il compito più urgente in Turchia è che tutte le aree antifasciste si riuniscano e rafforzino la loro lotta contro il fascismo dell’AKP/MHP. Questo compito è così importante che non può essere rinviato di un solo giorno. Bisogna prendere posizione anche contro le forze che impediscono e ammorbidiscono la lotta contro il fascismo. Il CHP finora ha svolto un ruolo del genere. In tempi di grande difficoltà, il CHP è accorso in aiuto al governo e lo ha sostenuto nel rimettersi in piedi. Ha bloccato la resistenza socaile. In una parte importante della società della Turchia sono stati uccisi tutti i riflessi di lotta. Il CHP deve rinunciare a questo ruolo sciagurato. Altrimenti sarà distrutto esso stesso. Il fascismo non si può vincere con la passività, l’ubbidienza nei confronti del governo e le strette di mano. Per questo serve un atteggiamento coerente, basato su principi, determinato, coraggioso e stabile e un’unità e alleanza per una resistenza di massa.

Lo stupro come metodo di annientamento

Una delle forme di attacco più immorali in Kurdistan del nord è lo stupro. Nell’ultimo periodo in tutta la Turchia si sono verificati maggiormente casi di stupro da parte di soldati, poliziotti e guardiani di villaggio, in particolare in Kurdistan. Vengono rappresentati come casi isolati. C’è un nesso tra questi attacchi e la realtà dello Stato turco?

Il governo fascista AKP/MHP cerca di istituire una ubbidiente società di schiavi, in cui distrugge l’etica sociale e abolisce ogni parametro valoriale. Viene fatta una politica ostile alle donne, che porta a terribili massacri contro le donne. Violenza fisica, sessualizzata e psicologica contro le donne sono parte di una politica sistematica e pianificata dello Stato. Nel contesto di questa politica la violenza maschile viene provocata e legittimata. Stupri di donne e bambini vengono resi eventi abituali e quotidiani. Si vuole abituare la società al fatto che non ci siano più valori etici. Una società senza etica si abbrutisce e può essere usata a piacimento. Al momento sta avvenendo proprio questo. In Kurdistan questa politica viene attuata in forma acuita come parte della crociata di annientamento. Gli attacchi contro le donne, i giovani e i bambini in Kurdistan non possono essere considerati in modo separato dalla politica genocida nei confronti dei curdi. In tutto il Kurdistan, guidati dal dipartimento per la guerra speciale (Özel Harp Dairesi) vengono praticati stupro, abuso di droghe e reclutamento di spie. I centri per la guerra speciale addestrano soldati, poliziotti, impiegati e Imam come stupratori e li incaricano di questo. In Kurdistan le donne e gli uomini vengono portati a cadere per raggiungere un abbrutimento dell’intera società.

Attacchi contro dignità, esistenza e libertà

Se il fatto di trattare questi attacchi come casi isolati non ha in sé cattive intenzioni, si tratta di una grande ignoranza e della mancanza di memoria. Lo stupro in Kurdistan fa parte della politica statale. Fa parte della crociata di annientamento. Questo va affrontato in modo molto consapevole. Se da qualche parte in Kurdistan si verifica uno stupro, tutto il Kurdistan deve alzarsi in piedi. Si tratta di un attacco alla dignità, all’esistenza e alla libertà di tutti i curdi. Su questo non si può tacere. Attacchi di questo genere devono portare a una grande rivolta.

Fonte: ANF

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