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Kurdistan

Erdoğan concede la grazia a uno dei responsabili del massacro di Sivas

Nel 1993, 35 persone, in maggioranza di fede aleivta, persero la vita in attacco incendiario di una teppa islamista-nazionalista all’Hotel Madımak a Sivas. Ora uno dei mandanti è stato graziato da Erdoğan.

Il 2 luglio 1993 a Sivas (curdo Sêwas) 33 partecipanti a un festival alevita e due collaboratori dell’Hotel Madımak nel quale si svolgevano i festeggiamenti, furono uccisi in un attentato incendiario. L’attentato partì da una teppa motivata su basi islamiste, che si radunò davanti all’hotel nel corso della giornata e alla fine acclamò l’incendio dell’hotel. Le vittime in maggioranza di fede alevita erano intellettuali, poeti, autori e cantanti come Metin Altıok, Hasret Gültekin, Edibe Sulari, Nesimi Çimen, Behçet Aysan e Muhlis Akarsu. Ora uno dei mandanti, che inizialmente era stato condannato a morte e la cui pena dopo l’abolizione della pena di morte era stata tramutata in ergastolo, è stato graziato dal Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.

Il capo dell’AKP ha motivato l’amnistia per l’uomo oggi 76enne come „riguardo“ alle sue condizioni di salute. Non solo aleviti e famigliari delle vittime del pogrom, ma anche associazioni per i diritti umani e della società civile in Turchia sono indignati. In particolare rispetto a oltre 1330 prigionier* malat*, di cui quasi 500 si trovano in condizioni estremamente critiche e non vengono rilasciat* nonostante l’attestata incompatibilità con il carcere. Solo una settimana è morto il prigioniero politico Hüseyin Polat nel carcere di Tekirdağ. Polat, che si trovava in carcere da 24 anni, soffriva di sanguinamenti allo stomaco, ma nonostante questo non è stato curato in ospedale. I famigliari di prigionier* malat* hanno definito la grazia da parte di Erdoğan „in disprezzo dei diritti umani e immorale“ e hanno annunciato proteste.

Il pogrom di Sivas

In occasione di un festival culturale in memoria del dotto e poeta alevita Pir Sultan Abdal, giustiziato dall’Impero Ottomano alla fine del 16° secolo, il 1 luglio 1993 numerosi intellettuali, poeti, scrittori, artisti e dotti, per lo più di fede alevita, si riunirono nella città di Sivas (Sêwas) – il luogo di nascita di Pir Sultan Abdal.

Il 2 luglio una teppa islamista (il numero di persone viene stimato in 20.000) dopo la preghiera del venerdì si radunò davanti all’Hotel Madımak nel quale erano alloggiati gli intellettuali, circondarono l’albergo, gridarono messaggi d’odio attraverso megafoni e alla fine gli diedero fuoco. 33 intelluali e due impiegati dell’hotel persero la vita nelle fiamme tra orrendi tormenti. Anche due degli aggressori rimasero uccisi.

Fonte: ANF

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