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Opinioni e analisi

Nessuna “soluzione” prevista dopo la visita di Erdogan a Diyarbakir

Ogni passo che il governo ha fatto era con l’intenzione di fortificare il fascismo. Non solo con le norme di legge. Abbiamo visto ancora una volta con le rivelazioni del fascista Sedat Peker che l’AKP ha armato i suoi sostenitori”, scrive Arzu Demir per Yeni Özgür Politika.

Recep Tayyip Erdogan, nella sua visita a Diyarbakir (Amed) il 9 luglio ha detto: “Siamo, dove dicevamo di essere, nel 2005”. Secondo Vahap Coşkun, che ha parlato con la BBC Turkish, con questa dichiarazione Erdoğan “è rimasto fedele al processo di soluzione”.

Questa affermazione di Coşkun non è ovviamente solo un riflesso di “ottimismo politico”. Non manca di criticare la politica di occupazione colonialista dello stato turco per aver innescato “un crollo emotivo nell’elettore curdo”;una politica che definisce “politica settaria”..

Eppure, come se stesse facendo un lavoro di pubbliche relazioni, cerca di promuovere Erdoğan -che ora ha mostrato il suo vero volto in Kurdistan- dicendo: “Il presidente Erdoğan ha sostenuto il processo di soluzione probabilmente per la prima volta negli ultimi cinque anni”.

Ci sono certamente anche altri che vogliono fuorviare le vittime del fascismo, compreso il popolo curdo ovviamente, creando un “democratico” Partito per la giustizia e lo sviluppo AKP ed Erdoğan. Vahap Coşkun non è l’unico.

Ora vediamo a cosa il governo ha sottoposto il popolo curdo durante questo periodo in cui si sta tentando di fabbricare una tale percezione di Erdoğan. Possiamo iniziare facendo un rapido riordino della memoria. Continua l’offensiva militare per l’occupazione del Kurdistan meridionale da parte dello Stato turco. I guerriglieri curdi stanno opponendo una resistenza storica all’occupazione.

Lo sciopero della fame dei membri incarcerati del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) e del Partito per la vita libera del Kurdistan (PJAK), iniziato il 27 novembre 2020, è giunto al suo 231° giorno; è in corso da quasi otto mesi.

I prigionieri hanno ora intensificato i periodi di sciopero della fame per intervalli di 15 giorni anziché 5.

Potresti aver sentito parlare di Mehmet Emin Özkan. O visto nelle foto che, mentre veniva portato in ospedale tra i soldati, sono state pubblicate sui social. Le cose che hanno fatto sopportare a un malato di 83 anni sono una delle illustrazioni più eclatanti della politica curda del governo.

Il mondo intero ha visto che non era in grado di camminare. Nonostante quelle immagini che farebbero male al cuore di qualsiasi persona con una coscienza, il Dipartimento di Scienze Forensi, un’istituzione statale, ha emesso un rapporto dicendo che potrebbe rimanere in prigione.

Quando potrebbero concedergli un po’ di tempo da trascorrere con la famiglia e gli amici per dire addio? Persone da cui è stato tenuto lontano per oltre un quarto di secolo attraverso molteplici violazioni dei suoi diritti a ricevere cure mediche, è stato lasciato in prigione in solitudine, in un cupo processo di morte da solo. È stato tenuto in carcere per 26 anni con un verdetto basato sulle false dichiarazioni di due confessori. Il massacro di Lice compiuto dai contras di stato e l’omicidio di Bahtiyar Aydın* gli sono stati addebitati quando tutte le prove indicavano altrove.

Il 9 luglio è stato il settimo giorno di detenzione dei membri del Congresso democratico dell’islam e dell’Associazione degli studosi di religione.

Il 15enne Hamit era ricoverato in ospedale ad Ağrı Doğubeyazıt (Agirî Bazîd) il giorno in cui Erdoğan stava parlando a Diyarbakır, perché è stato colpito alla gamba dai soldati il 6 luglio.

Un gruppo fascista di 60 persone ha attaccato una famiglia curda a Konya, dicendo: “Siamo i Cuori idealisti**, non ti lasceremo vivere qui”. Dovreste aver visto le foto di sette persone gravemente ferite nell’attacco. Che tipo di ostilità! Che razza di brutalità! Cosa è successo dopo? Gli autori fascisti sono stati rilasciati dopo una breve detenzione ed è stata assegnata loro protezione dallo Stato.

Ci sono numerosi esempi che mostrano l’ostilità del governo nei confronti del popolo curdo, ma questo basta. Erdoğan si è vantato nella sua visita a Diyarbakır di aver posto fine allo stato di emergenza. Eppure ha governato l’intero Paese in stato di emergenza dopo il tentativo di colpo di stato del 15 luglio.

Le pratiche dello stato di emergenza sono state legalizzate mediante decreti e modifiche in più di 300 atti. Ma anche questo non è bastato. Il governo ha preparato un nuovo disegno di legge per garantire uno stato di emergenza permanente. La bozza è già stata accettata in Commissione Programma e Bilancio del Parlamento. È brevemente come segue: La riregolamentazione e l’applicazione dei principi in materia di detenzione straordinaria per taluni reati è prorogata di tre anni a partire dal 31 luglio 2021”.

Ciò significa che il governo governerà in stato di emergenza per altri tre anni. E questo riguarda le elezioni generali del 2023. Ogni singolo passo che il governo ha compiuto è con l’intenzione di fortificare il fascismo. Non solo con le norme di legge. Abbiamo visto ancora una volta con le rivelazioni del fascista Sedat Peker che l’AKP ha armato i suoi sostenitori. In realtà si sono armati con le armi “mancanti”.

Come si è visto nella conclusione di Erdoğan del cosiddetto processo di soluzione, l’intenzione del governo non è mai stata quella di raggiungere una soluzione democratica alla questione curda.

Il popolo curdo, che vive da tempo in condizioni di guerra, ha naturalmente voluto testare “la possibilità di pace e di una soluzione”. Ma non ha funzionato. Tutti i preparativi del governo di allora erano per la nuova battaglia che avrebbero dovuto iniziare insieme al massacro di Suruç il 20 luglio.

Erdoğan e l’AKP non hanno altra scelta che continuare con la guerra. Mancano del contenuto genetico che li porterà a un percorso democratico. La soluzione della questione curda è dunque legata all’andare oltre questo attuale governo.

* Quando Bahtiyar Aydın, il comandante regionale della Gendarmeria turca a Diyarbakır, fu colpito e ucciso nella città di Lice da aggressori non identificati il 22 ottobre 1993, questo fu l’innesco per un massacro sistematico nella città da parte dell’esercito turco che lasciava almeno 16 civili morti.

** I sostenitori del Partito del Movimento Nazionale (MHP) in Turchia, noto anche come “Lupi grigi ”, sono responsabili di migliaia di omicidi politici negli anni ’70, si definiscono “Cuori idealisti”.

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