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Proiettato per la prima volta in Italia il film “Xwebun” di Sarah Handelmann (Sara Dorşin)

In occasione della “Festa della Rinascita Curda” presso il Centro Socio-Culturale Curdo Ararat è stato proiettato per la prima volta in Italia il film “Xwebun” di Sarah Handelmann (Sara Dorşin).Sara è nata nel 1985 in Germania e fin da giovane aveva riconosciuto l’asocialità del capitalismo e iniziato la ricerca della lotta che voleva condurre. Impegnandosi in diverse associazioni socialiste, era rimasta particolarmente colpita dalla lotta di liberazione del popolo curdo e la sua ricerca l’aveva portata fino alle montagne del Kurdistan. In particolare aveva suscitato il suo interesse l’organizzazione autonoma delle donne curde, incontrata nel 2016 in Bakur [Kurdistan del nord], sulla quale insieme a amiche e amici ha girato il film „Xwebûn“. Si era poi unita guerriglia nel 2017 e in breve tempo aveva assunto il ruolo di comandante nelle unità combattenti delle donne YJA-Star. Il 7 aprile 2019 è caduta martire nei bombardamenti turchi contro le zone di difesa di Medya.

Insieme ai ricordi di chi l’ha conosciuta, con il film “Xwebun” ci ha lasciato il racconto di un mondo dove le donne nei quartieri si auto-organizzano e vivono una comunità solidale, costruiscono un’accademia di Jineolojî dove discutono insieme e analizzano gli attacchi del patriarcato in tutte le loro sfaccettature e individuano possibilità di come le donne, anche su base ideologica possono difendersi imparando a conoscere se stesse, sviluppando coscienza e sicurezza di sé e organizzandosi collettivamente.

Nel film documenta questa lotta e anche la modalità collettiva di affrontare la morte. È presente con la telecamera al funerale della giovane Rozerîn, rimasta uccisa vita durante l’assedio della città vecchia Sûr (Amed), che viene portata alla tomba dalle famiglie e dai vicini, molte donne intervengono, i genitori piantano fiori sulla sua tomba. Viene letta una poesia di Nazim Hikmet che la giovane studentessa poco prima aveva recitato a scuola. Il titolo è „Della vita“ e tratta del fatto che a prescindere dalla situazione in cui ti trovi, devi continuare a combattere per una vita libera anche se ti trovi in carcere e sai di avere davanti a te altri diciotto anni, non dubiti mai che la guerra contro l’umanità prima o poi avrà fine. Oppure che come ottantenne ancora pianti un ulivo, non perché lo vuoi lasciare ai tuoi figli, ma perché non credi alla morte.

Racconta poi del lavoro dell’agenzia stampa di donne Jinha, dove giovani donne scelgono non solo di raccontare la lotta del popolo curdo, ma di fare giornalismo militante dal punto di vista delle donne in un Paese dove la libertà di stampa non esiste.

La repressione quotidiana e i crimini commessi dallo Stato turco nell’assedio di Sur e a Cizre sono documentate attraverso i racconti delle protagoniste. Sono questi i ricordi, i colloqui, le idee che ci lascia per poterli condividere e cercare di realizzare ciò per cui ha combattuto.

La resistenza delle donne libera tutte e tutti.

Jin Jiyan Azadî! Donna, vita, libertà! Şehîd namirin!

Per info e proiezioni del film “Xwebun” (sottotitolato in italiano): info@retekurdistan.it; info.uikionlus@gmail.com

Video della Comune Internazionalista del Rojava in memoria di Sara Dorşin

https://vimeo.com/356842937

 

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