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Kurdistan

HDP: Insistere sulla politica democratica

La federazione dell’HDP di Istanbul ieri ha tenuto il suo congresso. Un invito pubblico alla partecipazione è stato possibile solo con un accerchiamento da parte della polizia.

Mentre il regime di Erdoğan annulla risultati elettorali non graditi, destituisce sindaci eletti e li mette in carcere, il Partito Democratico dei Popoli (HDP) insiste sulla politica della democrazia dal basso. La federazione provinciale di Istanbul ieri ha tenuto il suo congresso.

I deputati HDP hanno prima partecipato alla manifestazione delle Madri del Sabato e alla fine hanno distribuito volantini nell’animata Istiklal Caddesi nel centro di Istanbul per invitare alla partecipazione al congresso. Dopo pochi passi la polizia ha sbarrato loro la strada. I deputati sono stati circondati da poliziotti in assetto antisommossa, giornalisti presenti sono stati respinti.

I deputati HDP Garo Paylan, İmam Taşçıer, Zeynel Özen, Erol Katırcıoğlu e Ali Kenanoğlu, accompagnati da altri appartenenti al partito, hanno protestato contro l’operato della polizia e hanno proseguito circondati dai poliziotti.

Zeynel Özen dall’accerchiamento di polizia ha gridato: „Questa azione mostra quanta paura fa il fatto che siamo dalla parte della ragione. Si cerca perfino di impedire che invitiamo al congresso del nostro partito.“

Il suo collega Ali Kenanoğlu ha aggiunto: „Ciò che avviene qui deve vederlo tutto il mondo. È un segnale chiaro del fatto che in questo Paese non c’è democrazia, non c’è pace e non c’è libertà. Ma verranno anche tempi diversi. Chi oggi infrange il diritto, domani dovrà risponderne.“

14 municipi curdi sotto amministrazione forzata

In Turchia nel frattempo 14 municipi sono stati messi in amministrazione forzata. I sindaci e le sindache elett* dell’HPD durante le elezioni comunali del 31 marzo sono stat* destituit* e in parte arrestat*.

La parola occupaizioneè vietata

Dall’inizio dell’invasione turca in Siria del nord il 9 ottobre scorso, la repressione contro l’opposizione in Turchia si è ulteriormente inasprita. L’uso della parola „occupazione“ viene severamente punito. Ne sono colpiti rappresentanti dei media, oppositori e chi privatamente usa le reti online. Secondo Amnesty International 186 critici della guerra di aggressione in violazione del diritto internazionale sono stati arrestati. L’ente turco per le comunicazioni radiotelevisive già il giorno dopo l’inizio dell’offensiva ha annunciato di non tollerare rapporti contenenti critiche.

(…)

Fonte: ANF

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