Connect with us

Hi, what are you looking for?

Retekurdistan.it
Retekurdistan.itRetekurdistan.it

Dossier

Quale sarà il destino dei membri di IS stranieri?

IS è sconfitto militarmente, ma cosa ne sarà dei circa 2.000 membri stranieri di IS che sono stati arrestati in Siria del nord? La comunità internazionale fino ad ora elude questa domanda.Rispetto alla domanda su come si debbano affrontare i crimini di IS, i responsabili della Federazione Sira del Nord e dell’Est hanno una posizione chiara: chiedono l’istituzione di un tribunale internazionale davanti al quale andranno portati i circa 2.000 membri stranieri di IS. Civaka Azad, il centro curdo per il lavoro verso il pubblico in Germania, nel seguente intervento riassume la discussione sul tema della gestione dei membri di IS stranieri e die loro famigliari che si trovano in Siria del nord e rispetto alle discussioni sulla costituzione di un tribunale, segnala dossier “Bringing ISIS to Justice. Towards an international tribunal in North East Syria” del Rojava Information Center.

Nota della redazione di Rete Kurdistan Italia: ad oggi il governo italiano non ha assunto una posizione chiara sulla materia. Riteniamo tuttavia interessante riportare questo intervento, che pur affrontando in particolare la situazione in Germania, da conto della discussione in corso nei Paesi europei.

La vittoria militare sul cosiddetto Stato Islamico (IS) è stata celebrata dall’intera opinione pubblica mondiale. Ma con la vittoria sul dominio del terrore dell’organizzazione il problema non è risolto. La questione centrale ancora irrisolta è cosa debba esserne ora dei membri di IS fatti prigionieri. Tanto quando è stata accolta con giubilo la lotta delle Forze Democratiche della Siria (SDF) contro IS, tanto sono state lasciate sole le forze politica in Siria del nord con questo peso. Ma i membri di IS detenuti rappresentano un rischio incalcolabile per la sicurezza e non solo per la regione del Medio Oriente, ma per il mondo intero.

Oltre 2.000 prigionieri di IS stranieri si trovano attualmente nelle carceri della Federazione Democratica Siria del Nord e dell‘Est (Autonomous Administration of North East Syria – in breve AANES). Questa cifra non tiene conto die membri di IS con cittadinanza siriana e irachena. Se si aggiungono le mogli e i bambini dei membri stranieri di IS, il numero sale a circa 14.500. La custodia e l’alloggio di queste persone mette l’AANES davanti a grandi sfide. Solo nel Campo Hol, nel quale sono sistemati la maggior parte dei famigliari di membri di IS, il numero arriva a oltre 11.200. Se la comunità internazionale non si fa carico di loro, rischia di crescere una nuova generazione di IS. Perché la vittoria militare sull’organizzazione non significa affatto che la battaglia contro l’ideologia di IS sia vinta. E con questa sfida l‘AANES finora viene in larga misura abbandonata a se stessa.

La Federazione Democratica Siria del Nord e dell’Est già in passato si è ripetutamente appellata alla comunità internazionale perché i membri di IS con nazionalità straniera vengano ripresi dai loro rispettivi Stati. Fino ad ora le risposte a questa richiesta sono sostanzialmente mancate. Anche il governo tedesco fino ad ora scansa la sua responsabilità. I responsabili della Siria del nord stiamo che i membri di IS con nazionalità tedesca e i loro famigliari siano almeno 183. Se l’atteggiamento del governo tedesco rispetto al rimpatrio di membri di IS cambierà dopo l’ultima sentenza del tribunale amministrativo di Berlino, resta dubbio. Il governo fino ad ora evita la questione facendo riferimento all’assenza di relazioni diplomatiche con la Federazione. Tuttavia alcuni Stati, tra cui Francia, Olanda, USA o Russia hanno mostrato che il rimpatrio dei loro cittadini è comunque possibile.

Proprio perché la comunità internazionale scansa le sue responsabilità – perché i rimpatri che fino ad ora sono avvenuti con successo sostanzialmente non hanno riguardato membri di IS, ma soprattutto le loro mogli e i loro figli – l‘AANES ha presentato la proposta di un tribunale internazionale speciale in Siria del nord per i membri di IS. Questa proposta trova ampio sostegno anche da parte delle vittime di IS, che in fin dei conti si trovano sul posto. Alla coalizione nella lotta contro IS è richiesto di essere all’altezza della sua responsabilità su questa materia. Senza che i crimini di IS siano chiariti di fronte alle loro vittime, non può esserci una pace duratura nella regione. Se sarà un tribunale del genere dipende dalla volontà politica. C’è la volontà di distruggere IS in modo durevole e di riconquistare i figli die membri di IS alla società? O si accetta volontariamente che il terreno di coltura per questa organizzazione resti fertile e con questo forse già nei prossimi anni un nuovo IS si renda responsabile di nuovi crimini? La comunità internazionale deve porsi questa domanda e di conseguenza assumere una posizione chiara. Quanto sia urgente rispondere a questa domanda diventa chiaro a fronte die pericoli ai quali attualmente la Federazione Siria del Nord e dell’Est è esposta. La Turchia e le milizie islamiche dipendenti da lei rappresentano un pericolo per la stabilità della regione come cellule dormienti di IS nella regione che continuano quasi quotidianamente a rendersi responsabili di attacchi contro le forze di sicurezza e contro civili. Nemmeno uno scontro militare con il regime di Assad può essere escluso qualora non si dovesse arrivare a un accordo politico in Siria. I responsabili della Federazione per questo continuano a rendere chiaro che un’escalation militare coinciderebbe con un chiaro indebolimento delle condizioni di sicurezza. E questo in fondo sarebbe il perfetto terreno di coltura per una rinascita di IS o di strutture islamiste radicali simili.

Per discutere le opzioni per l’istituzione di un tribunale internazionale in Siria del nord, l’AANES dal 6 all‘8 luglio ha organizzato una conferenza di tre giorni in Siria del nord. Per questo il Rojava Information Center ha preliminarmente pubblicato un dettagliato dossier in lingua inglese dal titolo „Bringing ISIS to Justice – Towards an international tribunal in North East Syria” che di seguito vogliamo condividere con voi.

Report: Bringing ISIS to Justice

Bringing-ISIS-to-justice-Rojava-Information-Center-Report-2019-Website

Fonte: ANF/Civaka Azad

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

5X1000 a UIKI Onlus

5 x Mille a
Ufficio di Informazione del Kurdistan In Italia Onlus
Codice Fiscale: 97165690583

IBAN: IBAN: IT89 F 02008 05209 000102651599
BIC/ SWIFT:UNCRITM1710

Potrebbero interessarti anche:

Siria

È stato affermato che 2 milioni di persone sono rimaste senza elettricità nella Siria settentrionale e orientale a causa degli attacchi della Turchia alle...

Siria

Il Rojava Information Center (RIC) ha compilato un rapporto dettagliato sulle 18 località colpite dallo Stato turco il giorno di Natale nella Siria settentrionale...

Siria

Invitando alla mobilitazione contro lo Stato turco occupante, Foza Yûsif, membro del Consiglio di co-presidenza del PYD, ha dichiarato: “Dichiariamo la resistenza totale”. Da...

Opinioni e analisi

Un incisivo articolo di Joost Jongerden, docente presso l’Università di Wageningen pubblicato per la prima volta sulla piattaforma di discussione Joop del sito di...