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Iraq

Artigli sul Kurdistan

Alla fine di maggio la Turchia è entrata di nuovo nell’Iraq del nord. Baghdad e Erbil taccionoQuasi inosservata dall’opinione pubblica, da più di due settimane nell’Iraq del nord curdo è in corso una nuova guerra. Con attacchi aerei e di artiglieria, l’esercito turco nella notte del 27 maggio ha avviato la sua »Operazione Artiglio« contro postazioni del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) nella regione Hakurk (curdo: Xakurke). La zona montuosa nel triangolo tra Turchia, Iran e Iraq, fa parte delle zone di difesa di Medya, come il PKK chiama la sua zona di ritirata che si estende lungo il confine turco-iracheno. Obiettivo delle operazioni militari è di limitare i margini di manovra della guerriglia in questa regione che collega il quartier generale del PKK sulle montagne di Qandil, con la provincia turca di Hakkari, a 30-40 chilometri da Hakurk. Anche se l’esercito turco ha già effettuato spesso attacchi aerei su Hakurk, l’attuale invasione per la quale unità di commando sono state trasportate con elicotteri per procedere sul terreno contro la guerriglia, è la prima grande operazione militare con truppe di terra dal 1992.

Quanto questa operazione sia importante per Ankara, diventa chiaro dal fatto che viene guidata congiuntamente dal Ministro della Difesa Hulusi Akar e dal capo di stato maggior e Yasar Güler dal centro operativo e di comando nella capitale. Dall’inizio dell’operazione sarebbero state distrutte 74 grotte e rifugi e »neutralizzati 43 terroristi del PKK«, ha fatto sapere all’inizio della settimana il Ministero della Difesa turco. La guerriglia ha smentito questi numeri come smisuratamente esagerati e ha dichiarato che in attacchi e azioni di sabotaggio ci sarebbero stati »numerosi morti e feriti« nelle file delle truppe di occupazione. Le »Forze di Autodifesa del Kurdistan del Sud« legate al PKK, hanno rivendicato un attacco a una base militare turca nella città di Zaxo nel Kurdistan del nord, nel quale venerdì scorso sarebbero stati uccisi almeno 20 soldati. Dagli anni ‘90 la Turchia qui mantiene postazioni in territorio iracheno, nelle quali tra l’altro sono stazionati carri armati.

L’ anno scorso l’esercito turco aveva già istituto una testa di ponte per 30 chilometri in territorio iracheno nella regione di Bradost sul confine occidentale di Hakurk. Ma l’obiettivo speso presuntuosamente dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, di issare la bandiera turca sulle montagne di Qandil, si è rivelato frastuono elettorale. Dozzine di chilometri di territorio montuoso difficilmente attraversabile ancora separavano le truppe di invasione dal quartier generale del PKK. Inoltre la guerriglia, esperta del luogo, ha opposto un’accanita resistenza. E il governo iraniano, che per un attacco a tenaglia su Qandil dovrebbe dare il via libera all’attraversamento di territorio iraniano, ha rifiutato un’operazione militare congiunta proposta da Ankara.

Negli ultimi mesi, diversi civili sono stati uccisi da attacchi dell’aviazione in Iraq del nord. Gli abitanti di circa 100 villaggi a Bradost sono fuggiti a causa della distruzione delle loro fonti di sostentamento attraverso i bombardamenti.

Il PKK e la KCK, la confederazione comprendente le associazioni legate al partito, hanno criticato il silenzio sia del governo regionale curdo sia del governo centrale iracheno rispetto all’aggressione, e hanno ammonito che l’obiettivo sarebbe un inglobamento di territori ricchi di petrolio nell’Iraq del nord. »Erdogan cerca di realizzare i suoi sogni neo-ottomani«, ha messo in guardia la KCK. Ma il governo regionale curdo, dipendente economicamente e politicamente dalla Turchia, giustifica gli attacchi turchi come »autodifesa« e invita invece il PKK a lasciare il Paese. In modo dimostrativo il Ministro degli Esteri turco Mevlüt Cavusoglu ha partecipato al giuramento del nuovo Presidente della regione autonoma curda, Nechirvan Barzani, lunedì scorso a Erbil e a margine della cerimonia ha incontrato anche il Presidente iracheno Barham Salih.

di Nick Brauns

Da junge Welt

https://www.jungewelt.de/artikel/356578.nordirak-krallengriff-nach-kurdistan.html

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