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Opinioni e analisi

La azioni dell’Iraq sono emotive e Washington potrebbe implementare quello che ha fatto in Siria – Analisi

Un analista politico, rispetto questioni irachene ha detto che non ci si aspettava una risposta degli USA all’Iran in questo modo e che le reazioni ufficiali irachene sono state solo per i media, mettendo in guardia rispetto al fatto che il futuro della regione potrebbe dipendere da un tweet del Presidente USA. Hiwa Osman ha confermato a North-Press che i recenti sviluppi nella regione, iniziati con l’attacco all’ambasciata statunitense in Iraq e con l’assassinio del comandante delle Forze Quds iraniane, generale Qasem Soleimani, che costituiscono l’evento più importante, sono arrivati per il mondo come una sorpresa.

Hiwa Osman ha attribuito le ragioni per questa sorpresa al fatto che nessuno si aspettava che gli Stati Uniti intraprendessero un’azione così diretta contro un importante leader iraniano, ma allo stesso tempo questa azione ha avuto importanti ripercussioni. Ha spiegato che le prime questioni che abbiamo visto, sono la decisione del blocco sciita nel Parlamento iracheno su ritiro delle truppe, o la fine dell’accordo strategico tra l’Iraq e gli Stati Uniti e la richiesta del blocco sciita nel Parlamento iracheno di mettere fine del tutto alla presenza USA in Iraq.

Osman ha anche descritto la decisione di ritirare le truppe USA come segue: “da un lato è più per i media e è una reazione emotiva agli USA, dall’altro, attualmente non è praticabile”, sottolineando che dal punto di vista morale la legittimità dell’attuale Parlamento è discutibile.

Ha anche ricordato che un mese fa il Parlamento ha preso la decisione di attivare una nuova legge elettorale e di sciogliere le commissioni elettorali che hanno portato alla costituzione di questo Parlamento, e ha anche ribadito il suo punto di vista dicendo che “l’attuale compito primario e unico del Parlamento è di nominare il Primo Ministro che avrà il compito di disporre elezioni anticipate; dopo che ci sarà un nuovo Parlamento e un nuovo governo, allora dovremo vedere se il nuovo Parlamento porterà avanti la decisione preso dal blocco sciita in Parlamento.”

“Inoltre dovrebbe essere monitorato se il prossimo governo sarà pronto a implementare la decisione di questo Parlamento?!” ha aggiunto.

Ha detto che le questioni ancora in sospeso per quanto riguarda la situazione nella regione del Kurdistan, si possono descrivere come “preso tra due fuochi”, il primo dei quali è il fuoco del suo vicino Iran, che in precedenza ha provato che può nuocere alla regione via terra, e il secondo fuoco è quello degli USA che considerano la regione del Kurdistan come suo alleato, e il KRG considera Washington suo alleato e protettore della situazione. Ha sottolineato che quello che è successo in Rojava (Siria del nord) ha un impatto sulla regione in termini di fiducia nei confronti degli Stati Uniti, dove tutto è nel vento.”

Osman ha proseguito dicendo che l’intera situazione è appena a un tweet del Presidente USA Donald Trump, commentando: “Trump può svegliarsi una mattina e dire che ritirerà le sue truppe dalla regioni arabe dell’Iraq e restare nella KRG, come abbiamo visto nel Rojava-Kurdistan (Siria del nord), la presenza USA potrebbe restare nelle regioni ricche di petrolio, come quella di Kirkuk e altre, quindi dobbiamo guardare e aspettare quello che succede nei prossimi giorni.”

di Avin Sheikhmous

Fonte: North Press Agency

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