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KCK: Mobilitatevi!

Dopo la destituzione di tre sindaci curdi da parte dei vertici dello Stato turco, il Consiglio Esecutivo della KCK invita alla resistenza totale contro il fasciamo, l’autoritarismo e la repressione del regime dell’AKP.Il governo turco ha destituito dall’incarico i sindaci delle tre metropoli curde Amed (Diyarbakir), Mêrdîn (Mardin) e Van che fanno parte del Partito Democratico dei Popoli (HDP). I rappresentanti eletti democraticamente Adnan Selçuk Mızraklı, Ahmet Türk e Bedia Özgökçe Ertan sono stati sostituiti da governatori nominati dal governo. La base legale per questa operazione risulterebbe da indagini contro gli interessati per diffusione di „propaganda terroristica“ o per „appartenenza a un’organizzazione terroristica“, ha dichiarato il Ministero degli Interni. Contemporaneamente alla destituzione dei sindaci HDP le forze dell’ordine in 29 province hanno arrestato almeno 418 attivist*.

L’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) di fronte a questo si è rivolta all’opinione pubblica con una dichiarazione scritta in cui il Consiglio Esecutivo della KCK sottolinea che la destituzione dei sindaci eletti è una prosecuzione del golpe dell’estate 2016. Inoltre sarebbe prevedibile un aumento degli attacchi fascisti contro le forze democratiche del Paese e il popolo curdo. „Gli attacchi contro il Kurdistan del nord e del sud, il Rojava e in Siria del nord vengono eseguiti per lo stesso scopo. L’obiettivo è di cancellare i curdi“, così la KCK. Inoltre afferma:

„La crociata politica di annientamento del regime AKP/MHP colonialista e fanatico della razza contro i curdi ha raggiunto un nuovo livello. La destituzione di tre sindaci mostra un atteggiamento ostile nei confronti della volontà politica del popolo curdo e ha l’obiettivo di distruggere tutte le forze democratiche e di completare il genocidio curdo. Interpretare questi attacchi in modo diverso significa non aver capito le ambizioni di questo regime genocida e fascista. La destituzione dei sindaci fa parte della tradizione di derubare i curdi della loro esistenza, identità, della loro volontà politica e del loro desiderio di libertà e democrazia. Tutti i curdi che si spendono per la loro identità, cultura e libertà, sono nel mirino del sistema fanatico della razza. Fino a quando la Turchia non vivrà una democratizzazione e la questione curda resta irrisolta, questi attacchi genocidi non avranno fine.

L’ultimo attacco rivela inoltre che la direzione dello Stato turco è un sistema fasciata, orientato alla guerra speciale fanatica della razza. Le elezioni che ogni paio di anni si svolgono in Turchia servono unicamente a gettare un’ombra su questo sistema. Appena questo non si rivela possibile, il sistema passa all’offensiva contro chi è stato eletto democraticamente. Restano indimenticati gli arresti dei deputati del DEP nel 1994, l’operazione KCK del 2009 e gli arresti di massa dopo il golpe fascista dell’estate 2016. La lotta dei curdi per la democrazia e la libertà rivela completamente la guerra speciale del sistema colonialista. Tutti gli attacchi mirano a spezzare la libera volontà dei curdi. Il popolo curdo, le sue donne e i suoi giovani devono opporsi nelle strade e nelle piazze al desiderio del governo fascista di portare all’escalation la politica di annientamento e incentivare la lotta per la libertà in tutti gli ambiti della vita. Tutti i partiti, movimenti curdi e tutte le forze curde, a prescindere dalle loro idee politiche, dovrebbero agire insieme e pronunciarsi contro questa forma di colonialismo genocida che ignora la libera volontà dei curdi. Perché questi attacchi non sono rivolti solo contro l’HDP ma contro tutto il popolo curdo. Sono parte della politica genocida nei confronti dei curdi. Per questo ogni curdo che si è votato alla difesa dell’esistenza del suo popolo come requisito di un’esistenza patriottica deve insorgere contro questo attacco e difendere la volontà dei curdi insieme a tutte le forze curde. Fino a quando i curdi non insorgono ovunque contro la crociata di annientamento, la difesa delle conquiste in tutte le parti del Kurdistan non sarà possibile. Con la consapevolezza di questa realtà tutti i partiti politici curdi, in particolare i partiti politici del Kurdistan del sud, dovrebbero pronunciarsi contro questi attacchi.

Ma anche questo riguarda anche le forze democratiche della Turchia, dato che l’attacco alla volontà politica del popolo curdo le riguarda allo stesso modo. La resistenza reazionaria contro la democratizzazione della Turchia, solo per impedire che i curdi ne traggano giovamento, allo stesso modo non tollera neanche le aspirazioni democratiche di altre aree. Tenuto conto di questo facciamo appello a tutte le forze e istituzioni democratiche e a tutte e tutti coloro che si definiscono democartic* a lottare contro il governo fascista dell’AKP/MHP per raggiungere una vera democrazia e assumere un atteggiamento democratico vero.

Tutte le istituzioni politiche, partiti a livello internazionale e la comunità degli Stati che nonostante questo attacco si ammantano di silenzio, si rendono gregari dei fascisti. Invitiamo le organizzazioni come le Nazioni Unite e l’Unione Europea, tutte le forze politiche che si considerano democratiche, a esprimere in modo chiaro la loro posizione rispetto all’attacco contro la volontà politica del popolo curdo. Il popolo curdo e le forze democratiche in Medio Oriente si trovano di fronte a un grave attacco. Per questo chiediamo con insistenza al nostro popolo in tutte le parti del Kurdistan e all’estero di opporsi a questi attacchi e di aumentare ovunque la lotta.“

Fonte: ANF

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