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Rassegna Stampa

Marcia su Afrin

Migliaia di persone vogliono sostenere la difesa del distretto curdo nel nord della Siria. Da oltre due settimane l’esercito turco insieme ai suoi alleati jihadisti attacca il distretto di Afrin nel nord della Siria abitato in maggioranza da curdi. Nonostante la superiorità e centinaia di attacchi aerei e con grandi perdite, fino a oggi sono riusciti a occupare solo singoli villaggi.

Ora arriva sostegno per i difensori. Migliaia di persone nel fine settimana sono partite da molte città della regione per unirsi ai combattenti a Afrin . Hanno seguito l’appello del »Movimento per una Società Democratica« (Tev-Dem) che nei territori del nord della Siria praticamente costituisce il governo. Nella dichiarazione, pubblicata dall’agenzia stampa curda ANF, si dice: »Le persone a Afrin non sono sole. Invitiamo tutte le persone in Rojava e nel nord della Siria a unirsi alla marcia per Afrin .« Inoltre si fa appello ai rappresentanti dei media perché riferiscano della situazione nella regione. All’opinione pubblica internazionale si chiede di prendere posizione. »L’esercito di occupazione turco nemico degli esseri umani non vincerà mai a Afrin . Prima o poi saranno I nostri popoli a ottenere la vittoria.«

Secondo quanto riferito, già sabato e domenica enormi convogli si sono mossi in direzione di Afrin. Abdul Karim Sarokahn, Co-Presidente del governo cantonale di Al-Jhasira, ha detto all’agenzia stampa ANHA che verrà opposta resistenza fino a quando l’aggressione contro il Rojava sarà sconfitta. »Così come abbiamo sostenuto il nostro popolo nella città di Kobani, anche ora vinceremo contro l’oscurità!«

Domenica sostenitori da Sengal, Qamislo e Heseke si sono incontrati a Tel Temir e domenica sera hanno raggiunto Kobani. Qui a migliaia hanno manifestato fino a notte contro l’aggressione. Lunedì il convoglio si è poi rimesso in movimento con diverse centinaia di veicoli.

Anche a Afrin domenica decine di migliaia di persone hanno manifestato contro gli attacchi turchi. ANF ha stimato il numero di partecipanti nel centro della città in 100.000. È stato un segnale forte da parte della popolazione che nonostante due settimane dei attacchi aerei non ha lasciato la città. Nell’intervento conclusivo davanti all’ospedale Dersim, Bedran Ciya Kurd a nome del Tev-Dem ha dichiarato che come in precedenza gli attacchi di Al-Qaida, Al-Nusra e »Stato Islamico«, anche l’attacco dello Stato turco mira direttamente alla volontà del popolo curdo. »L’attacco di Erdogan tuttavia non è solo contro il popolo curdo, ma contro tutti I popoli della Siria«, ha continuato Kurd .

Intanto secondo quanto riferito dai media, a Ankara ci si mostra »particolarmente soddisfatti« con le reazioni internazionali che ci sono state finora rispetto all’offensiva militare. »Nessuno mette in discussione la legittimità dell’operazione. Certamente alcuni Stati e organizzazioni internazionali di tanto in tanto ci fanno domande e ci chiedono di evitare vittime civili. Questo va bene. Ma il sostegno complessivamente è stato piuttosto buono«, ha dichiarato il portavoce di Erdogan e suo primo consulente Ibrahim Kalin domenica durante una conferenza stampa nel palazzo Yildiz a Istanbul.

Come il regime del Presidente Recep Tayyip Erdogan si comporta nei confronti di critici dell’aggressione, lo mostra una dichiarazione del Ministero degli Interni turco. Dall’inizio della missione sarebbero state arrestate 449 persone per critiche pronunciate su Internet e altri 124 per partecipazione a manifestazioni contro la guerra.

di Kevin Hoffmann

 

https://www.jungewelt.de/m/artikel/326748.marsch-auf-afrin.html

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